Le grandi aziende tecnologiche dietro ai servizi di intelligenza artificiale generativa stanno consumando voracemente informazioni dal web. Cloudflare ha risposto bloccando oltre 400 miliardi di richieste da bot IA a partire dal 1° luglio di quest'anno, come rivelato da Matthew Prince, co-fondatore e CEO dell'azienda, a Wired.
Cloudflare ha adottato una linea dura, dichiarando a luglio un "Giorno dell'Indipendenza dei Contenuti", un'iniziativa in collaborazione con grandi editori e attori del settore IA. Questa iniziativa prevede il blocco predefinito di tutti i bot IA sui siti web, a meno che non paghino per l'accesso ai contenuti. Dal 1° luglio 2025, Cloudflare li ha bloccati 416 miliardi di volte. L'attività principale dell'azienda è accelerare e rendere più sicuro l'accesso ai contenuti online. Con l'evolversi degli strumenti di IA, Cloudflare si impegna a prevenire la centralizzazione dei bot, a proteggere l'internet come lo conosciamo e a dare una possibilità di sopravvivenza alle aziende e ai creatori di contenuti.
Prince ha espresso particolare preoccupazione per la politica di Google riguardo ai robot di ricerca e IA, che la società ha unificato. Questo significa che bloccare l'IA implica l'esclusione di una risorsa dalla ricerca tradizionale. Il capo di Cloudflare ha sottolineato come Google non si faccia scrupoli a sfruttare la sua posizione dominante: i robot del gigante della ricerca scansionano 3,2 volte più pagine web rispetto agli strumenti di OpenAI, 4,6 volte più di Microsoft e 4,8 volte più di Anthropic o Meta. Secondo lui, bloccare i robot IA ha dato risultati promettenti per gli editori. Il pensiero creativo umano originale rimane prezioso e rilevante per le aziende del settore IA. Gli sviluppatori di IA necessitano di materiali provenienti da fonti di notizie regionali, che conoscono le specificità locali, nonché i testi degli utenti di Reddit, siano essi confessioni o le idee più stravaganti. Di conseguenza, gli accordi di licenza e altri materiali a pagamento potrebbero rappresentare un modello di business sostenibile a lungo termine per i creatori di contenuti, e questo dovrebbe essere protetto con vari mezzi, fino alla regolamentazione statale.
Per il momento, Cloudflare vede il suo compito nell'aiutare le risorse web tradizionali e stimolare lo sviluppo di vari modelli di business legati al settore IA, espandendo i mercati anziché promuoverne la concentrazione e la centralizzazione. Secondo Matthew Prince, questo risponde ai principi fondamentali di un internet aperto e aiuta a costruire un business vantaggioso per tutti. "È quasi come in un film della Marvel: l'eroe del film precedente diventa il cattivo nel successivo. Il problema qui è Google. Questa azienda ci impedisce di far crescere l'internet e, finché non la costringeremo, o, si spera, la convinceremo, a giocare secondo le stesse regole di tutti gli altri e a separare i robot di ricerca dall'IA, non sarà facile isolare completamente i contenuti", ha concluso.
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