Lezioni di scrittura da Clair Obscur: Come evitare il deus ex machina

Jennifer Svedberg-Yen spiega come mantenere la coerenza narrativa ed evitare scorciatoie nei videogiochi

Lezioni di scrittura da Clair Obscur: Come evitare il deus ex machina

La sceneggiatrice principale di Clair Obscur: Expedition 33, Jennifer Svedberg-Yen, ha recentemente condiviso alcune preziose riflessioni sul processo di scrittura nella narrativa interattiva. Durante un'intervista al canale Lits Play, ha messo in evidenza l'importanza di evitare il ricorso a espedienti narrativi come il "deus ex machina" che possono compromettere la coerenza di una storia.

Il termine "deus ex machina", di origine greca, rappresenta una soluzione improvvisa e spesso ingiustificata a un problema narrativo complesso. Jennifer ha sottolineato quanto sia importante per gli scrittori e gli sviluppatori di videogiochi, come il team di Sandfall Interactive, resistere alla tentazione di usare queste soluzioni facili che potrebbero alienare i giocatori.

Nel contesto di Clair Obscur: Expedition 33, un RPG che mira a intrattenere e coinvolgere i giocatori senza compromettere la credibilità della trama, Svedberg-Yen ha discusso dell'importanza di stabilire limiti chiari alle abilità dei personaggi per evitare il "power creep". Questo termine, molto comune nel mondo dei videogiochi, si riferisce a un accrescimento eccessivo della potenza dei personaggi, che può portare a situazioni narrative forzate.

"Una delle sfide principali nella concezione della storia è stata assicurarsi che il power creep non dominasse il gameplay", ha detto Svedberg-Yen. "Se non chiariamo fin da subito i limiti delle capacità dei personaggi, rischiamo di cadere nella trappola del deus ex machina, lasciando i giocatori con l'impressione che i problemi si risolvano troppo facilmente, quasi magicamente. Achiamarci la domanda: 'Perché non l'hanno fatto prima?'"

Per evitare questo insidiose leggerezze narrative, Svedberg-Yen ha spiegato come il team ha fortemente voluto un gameplay che desse al giocatore la sensazione di libertà e potere, senza però violare la logica del mondo di gioco. Secondo Svedberg-Yen, l'equilibrio è stato trovato grazie alla dedizione del team che ha curato il gameplay, riuscendo infatti a creare un'esperienza che è al contempo avvincente e plausibile.

Questo discorso tocca un aspetto fondamentale del design narrativo nei videogiochi, evidenziando quanto sia cruciale per gli sviluppatori stabilire linee guida coerenti che mantengano l'integrità narrativa. Lasciando aperti i limiti delle capacità dei personaggi, i creatori rischiano di sminuire l'esperienza emozionale del giocatore, facendolo incappare più e più volte in meccanismi che sembrano degli stratagemmi piuttosto che soluzioni ponderate e soddisfacenti.

In definitiva, Jennifer Svedberg-Yen e il team di Clair Obscur: Expedition 33 dimostrano quanto sia arricchente il processo di scrittura e sviluppo dei videogiochi quando si riescono a combinare narrazioni profonde con meccaniche di gameplay coinvolgenti. La loro attenzione ai dettagli e la volontà di complicarsi la vita per la storia ne fanno un esempio brillante da seguire per chiunque sia interessato a creare narrazioni interattive di alto livello.

Pubblicato Lunedì, 06 Ottobre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Lunedì, 06 Ottobre 2025

Marco P.

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Editore professionista appassionato di sport come calcio, padel, tennis e tanto altro. Sarò il vostro aggiornamento quotidiano sulle nuove release di giochi nel mondo delle slot machine da casino sia fisico che online e inoltre, anche cronista sportivo.


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