Prima di procedere
Nel corso del webinar intitolato “Gaming, Gambling e Skill Game: normative per un business di successo”, l’avvocato Alain Lopez Royer, associato di MepLaw, ha offerto un’affascinante riflessione sulle sfide normative associate al mondo del gaming, degli skill game e del gambling, soprattutto fuori dai confini italiani. La sua analisi si è concentrata sull’ascesa dei cosiddetti modelli ibridi, un fenomeno che sta guadagnando terreno negli ultimi anni grazie alla sua capacità di mescolare elementi di abilità e aleatorietà.
Queste forme innovative di intrattenimento digitale rappresentano una sfida significativa sia per i giuristi sia per gli imprenditori, poiché non si adattano perfettamente alle categorie giuridiche tradizionali. La riflessione dell'avvocato è partita dalla fluidità del confine tra gioco d'azzardo e gioco di abilità, una distinzione che varia notevolmente da giurisdizione a giurisdizione.
Secondo Lopez Royer, dal punto di vista legale, possiamo considerare un'attività come gioco d’azzardo se sono soddisfatte tre condizioni: il pagamento per partecipare, la possibilità di vincere un premio, e un risultato che dipende almeno in parte dal caso. Se invece il risultato è influenzato principalmente dall'abilità del giocatore, ci troviamo di fronte a un skill game. Tuttavia, ogni nazione adotta criteri distinti per l'applicazione di questi principi, usando talvolta il test della predominanza per valutare il ruolo del caso rispetto all'abilità, o il test della minima aleatorietà che considera sufficiente persino un minimo elemento di caso per classificare un gioco come azzardo.
Questa eterogeneità di criteri crea un'elevata incertezza legale, costringendo molti sviluppatori e imprenditori a confrontarsi con prodotti che non si possono inquadrare facilmente nelle norme esistenti. Anche i modelli che stimolano abilità e strategia finiscono spesso per dover sottostare alle normative del gioco d'azzardo per entrare nei mercati regolati.
L’attenzione di Lopez Royer si è poi spostata sul panorama globale delle licenze di gioco online. Ogni giurisdizione rappresenta un microcosmo normativo a sé stante. Mentre i mercati non regolamentati, come il Costa Rica, permettono una maggiore libertà operativa a scapito della reputazione e dell’integrazione con i circuiti bancari e pubblicitari, i mercati regolamentati offrono stabilità normativa e accesso a piattaforme globali come Google, Meta o Apple.
In particolare, giurisdizioni di facile accesso come Curaçao (oggi sostituita da Anguilla), Nevis o Kahnawake sono ideali per testare nuovi modelli di business grazie alla loro rapidità e accessibilità economica nel rilascio di licenze. D'altra parte, mercati di alto profilo come il Regno Unito, Italia e Spagna richiedono elevati standard di conformità e investimenti significativi.
Tra questi estremi, si collocano giurisdizioni intermedie come Malta e Dubai, che offrono soluzioni più flessibili, perfette per capitalizzare su modelli ibridi. Il ruolo del giurista, secondo Lopez Royer, diventa quindi fondamentale nel personalizzare l’approccio legale, facendo sì che ogni prodotto possa navigare adeguatamente tra regolamenti spesso opposti.
Nel suo intervento, Lopez Royer ha anche espresso una visione più ampia del futuro dell’intrattenimento digitale, sottolineando come, soprattutto tra i giovani, stia assumendo forme sempre più interattive e simili ai videogiochi. Questo spostamento culturale richiede un adeguamento delle normative, che devono accogliere la complessità dell'innovazione. “La normativa deve essere pronta ad accogliere la complessità dell’innovazione”, ha concluso. “E il nostro compito, come professionisti, è quello di tradurre questa complessità in soluzioni giuridiche efficaci, equilibrate e sostenibili”.
Fonte e Foto: Jamma.it
