Josip Ilicic, ex stella di Palermo, Fiorentina e Atalanta, attualmente in forza al Koper in Slovenia, ha rilasciato una lunga e interessante intervista alla Gazzetta dello Sport, ripercorrendo le tappe più significative della sua brillante, quanto travagliata, carriera. L'intervista si concentra in particolare sul periodo d'oro vissuto a Bergamo e sul sogno Champions League sfumato a causa della pandemia.
"Mi chiedono spesso dove sarei potuto arrivare senza il Covid e la depressione", racconta Ilicic. "Credo che avremmo giocato la finale di Champions League. Ero in una condizione fisica e mentale eccezionale, non temevamo nessuno". Parole che lasciano trasparire un grande rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato.
L'attaccante sloveno, che nel 2025 ha compiuto 37 anni, ha poi ripercorso i momenti più bui legati alla pandemia e alle voci infamanti circolate sul suo conto: "Non stavo bene, sono state diffuse voci orribili su mia moglie. Ma come si può pensare che avrei trovato mia moglie con un altro? Ha subito insulti incredibili. Doveva pur uscire qualcosa, visto che non ero più in squadra. Ho sofferto molto, sono rimasto chiuso in casa a Bergamo per 42 giorni, senza sapere se sarei tornato a giocare. Alla fine sono tornato in Slovenia, dove sembrava che il Covid non esistesse, mentre a Bergamo vedevo sfilare le bare sui camion: un'immagine tremenda".
Non mancano, poi, parole di elogio per Gian Piero Gasperini, l'allenatore che lo ha voluto fortemente all'Atalanta: "È stato lui a convincermi ad accettare Bergamo, ero molto vicino alla Sampdoria. Con lui ho scoperto cosa significa fare un ritiro: tra un allenamento e l'altro non riuscivo a dormire, le gambe mi pulsavano e mi facevano male. Ma quante partite abbiamo ribaltato grazie a quei ritiri? Noi duravamo 90 minuti, gli altri al 60' erano cotti. Certo, ogni tanto litigavamo, ma si litiga solo con le persone a cui si vuole bene. Lui mi ha spinto oltre i limiti che pensavo di avere".
Decisamente meno affettuoso è il ricordo dell'esperienza alla Fiorentina: "Mi dispiace dirlo, ma con i fiorentini ho chiuso. Mi hanno sempre criticato, rimproverandomi per la cifra spesa per il mio acquisto. Ma in quattro anni sono stato due volte il miglior marcatore e il miglior uomo assist. Ero scarso? Davvero? Siamo arrivati quarti e non era abbastanza. Abbiamo fatto una semifinale di Europa League... e non era abbastanza. Anche lì ho il rimpianto di aver perso una finale di coppa. Detto questo, ho ancora casa a Firenze, una città meravigliosa. La mia famiglia ci va spesso".
Ilicic ha concluso l'intervista parlando del suo futuro e dei suoi obiettivi, senza escludere un possibile ritorno in Italia, magari proprio a Bergamo, una città che gli è rimasta nel cuore e dove ha vissuto i momenti più belli della sua carriera.