Iran ai Mondiali 2026: Trionfo Sportivo e ombre geopolitiche

Iran ai Mondiali 2026: Trionfo Sportivo e ombre geopolitiche

Qualificazione storica ma fragile: le tensioni con gli USA creano incertezze sui Mondiali 2026

Il 25 marzo scorso ha segnato un capitolo importante per lo sport iraniano: la nazionale di calcio, meglio conosciuta come Team Melli , ha conquistato l'accesso ai Mondiali di calcio 2026 . Questo prestigioso evento si terrà tra gli Stati Uniti, il Canada e il Messico . Con il pareggio 2-2 contro l' Uzbekistan allo stadio Azadi di Teheran , la squadra ha assicurato la sua quarta partecipazione consecutiva e la sua settima in totale. Un contributo decisivo è arrivato dall'attaccante dell’ Inter Mehdi Taremi , autore dei due gol che hanno garantito la qualificazione, posizionando l'Iran tra le prime due squadre del Gruppo A nella terza fase delle qualificazioni AFC.

Malgrado la soddisfazione data dal successo sportivo, l'anniversario è macchiato da preoccupanti tensioni a livello internazionale. Recentemente, i rapporti tra l' Iran e gli USA hanno visto un acuirsi delle difficoltà, culminate in attacchi aerei americani su obiettivi iraniani. Questa escalation ha portato a temere per lo scoppio di un conflitto di vasta portata. Tale clima minaccia inevitabilmente il corretto svolgimento dei Mondiali , soprattutto in considerazione del fatto che la manifestazione si terrà prevalentemente in un Paese con il quale Teheran non mantiene relazioni diplomatiche formali.

La situazione pone la FIFA di fronte a un dilemma inedito. Storicamente, l'organo che governa il calcio mondiale ha escluso nazioni colpite da conflitti, come è accaduto con la Russia a seguito dell'invasione dell' Ucraina e con la Jugoslavia negli anni '90 per la guerra nei Balcani . Sebbene non sia stata ancora presa una posizione ufficiale circa una possibile esclusione dell’Iran dai Mondiali 2026 , l'ipotesi di un bando rimane sul tavolo. Ulteriore pressione potrebbe venire dal presidente FIFA Gianni Infantino , noto per le sue strette relazioni con l'amministrazione statunitense guidata all'epoca da Donald Trump . Infantino, già preso di mira per la sua disponibilità verso richieste politiche nel contesto del Mondiale per Club 2025 , potrebbe essere sollecitato a prendere decisioni che vanno ben oltre il solo ambito calcistico.

Ma le complicazioni non finiscono qui. Anche nel caso in cui la partecipazione dello Iran fosse confermata, resta il problema dell'accesso logistico. L' ordine esecutivo di Trump emesso il 20 gennaio 2025 ha infatti introdotto rigide restrizioni sui visti per i cittadini di 41 nazioni, tra cui l’Iran, considerato una minaccia alla sicurezza americana. Tali restrizioni non solo priverebbero i tifosi iraniani dell'opportunità di recarsi negli Stati Uniti per supportare la propria squadra, ma complicherebbero anche la presenza stessa di giocatori, staff e membri ufficialmente accreditati, nonostante potenziali esenzioni per motivi sportivi.

Rispetto alla struttura del torneo, sembra quasi inevitabile che la squadra iraniana si trovi di fronte a sfide organizzative non indifferenti. Se solo una squadra non ospitante, la terza classificata del Gruppo A , giocherà tutte le sue partite di gruppo in Messico , sarebbe arduo evitare completamente il suolo americano. Inoltre, una eventuale qualificazione ai quarti di finale implicherebbe una prospettiva di gioco a Miami , un'eventualità che metterebbe alla prova le difficoltà burocratiche legate ai visti.

Il calcio, al di là del suo essere soltanto uno sport, ha offerto nel passato momenti di tregua simbolica in contesti di tensione internazionale. Basti pensare al 1998, quando una partita tra Iran e Stati Uniti ai Mondiali rappresentò un raro momento di dialogo. Ma oggi, con il clima politico sempre più incandescente, questi esempi sembrano lontani. La FIFA deve affrontare una decisione difficile: mantenere viva l'universalità del torneo, una volta difesa da Infantino nel 2022 per giustificare la partecipazione iraniana in Qatar , o piegarsi a pressioni geopolitiche in netto conflitto con lo spirito inclusivo del calcio. Nel frattempo, per il calcio iraniano, la qualificazione conseguita con merito si trova sotto l'ombra di eventi geopolitici dei quali il mondo sportivo non può avere controllo.

Pubblicato Lunedì, 23 Giugno 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Lunedì, 23 Giugno 2025

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