Nvidia in bilico tra USA e Cina: il futuro degli acceleratori H200

Jensen Huang cerca di mediare tra le restrizioni USA e le ambizioni tecnologiche cinesi, mentre il mercato AI globale è in gioco

Nvidia in bilico tra USA e Cina: il futuro degli acceleratori H200

La complessa relazione tra Nvidia, gli Stati Uniti e la Cina si trova in un momento cruciale. Dopo che, nella primavera di quest'anno, le autorità statunitensi avevano vietato a Nvidia di esportare gli acceleratori H20 di generazione Hopper nella Repubblica Popolare Cinese, il CEO e fondatore dell'azienda, Jensen Huang, è riuscito a convincere i funzionari americani a revocare tali restrizioni. Ora, Huang sta attivamente promuovendo la fornitura di acceleratori H200, ancora più performanti, in Cina, pur non essendo certo che le autorità cinesi ne permetteranno l'acquisto alle proprie aziende.

Negli ultimi mesi, il fondatore di Nvidia ha ripetutamente lamentato il rifiuto da parte cinese di accettare gli acceleratori H20. Allo stesso tempo, la stampa locale ha pubblicato notizie riguardanti raccomandazioni per gli sviluppatori cinesi di sistemi di Intelligenza Artificiale (AI) di passare ad acceleratori di produzione cinese. I data center che utilizzano componenti importati potrebbero perdere i sussidi statali, mentre gli sviluppatori che utilizzano acceleratori cinesi potrebbero accedere a sovvenzioni per il pagamento dell'energia elettrica. Tutto ciò ha portato il leader di Nvidia a concludere che, allo stato attuale, la parte cinese non desidera acquistare gli acceleratori H20.

Recentemente, Jensen Huang si è recato a Washington, dove ha incontrato non solo il presidente Donald Trump, ma anche membri del comitato bancario del Senato degli Stati Uniti. Il fondatore di Nvidia ha ammesso alla stampa di aver discusso con Trump questioni relative alle restrizioni sulle esportazioni, senza però entrare nello specifico dei negoziati. Ha affermato di essere pronto a incontrare Trump tutte le volte che il presidente lo desideri. Alla domanda sulla disponibilità delle autorità cinesi a consentire alle aziende del paese di acquistare gli acceleratori H200, ha risposto: "Non lo sappiamo, non ne abbiamo la minima idea. Non possiamo continuare a degradare (le prestazioni) dei chip che vendiamo in Cina, non lo accetteranno".

In questo contesto, sembra che Huang si riferisse alla volontà di Nvidia di adattare gli acceleratori con architettura Blackwell per le esigenze del mercato cinese, ma lo scenario precedente prevedeva una limitazione eccessiva delle loro prestazioni. Le soluzioni concorrenti cinesi avrebbero potuto rivelarsi più veloci dei prodotti Nvidia, il che avrebbe minato la domanda e reso inutili tali forniture. Allo stesso tempo, negli ambienti governativi statunitensi si discute da tempo l'idea di limitare la fornitura di acceleratori in Cina tenendo conto dell'attualità della loro architettura. Gli stessi H200 appartengono alla generazione Hopper, disponibile sul mercato dallo scorso anno, e secondo gli standard attuali sono quasi obsoleti. Donald Trump non ha discusso pubblicamente i risultati dell'incontro con il fondatore di Nvidia, limitandosi a commentare che questi "sta facendo un ottimo lavoro".

La necessità della presenza di Huang a Washington è stata determinata anche dalla discussione di un nuovo disegno di legge con la denominazione "GAIN AI Act", che prevede la concessione incondizionata di priorità alle aziende americane e ai rappresentanti di paesi amici degli Stati Uniti nella fornitura di acceleratori avanzati di origine americana. Il senatore Mike Rounds, dopo un incontro con i colleghi a cui ha partecipato il capo di Nvidia, ha confermato che la dirigenza dell'azienda desidera fornire i propri prodotti ai clienti di tutto il mondo. Va notato che nel terzo trimestre Nvidia ha guadagnato circa 50 milioni di dollari dalle forniture di acceleratori H20 in Cina, anche se prima dell'inizio del periodo non aveva nemmeno intenzione di includere tali cifre nelle proprie rendicontazioni.

Mentre il capo di Nvidia promuove prevedibilmente l'idea di ampliare la gamma di acceleratori forniti in Cina, motivando questa posizione con la necessità di mantenere la dipendenza tecnologica della Repubblica Popolare Cinese dagli Stati Uniti, diversi parlamentari americani si oppongono all'idea di iniziare a fornire H200 in Cina, temendo che questi acceleratori vengano utilizzati per il progresso dell'industria della difesa cinese e per ridurre il divario tecnologico tra la Cina e gli Stati Uniti. Jensen Huang ritiene tali restrizioni ingiuste, riferendosi alla diffusione di modelli linguistici cinesi open source ben oltre i confini della Repubblica Popolare Cinese. Le tecnologie americane, a suo dire, dovrebbero avere la stessa diffusione globale, e qualsiasi divieto non farebbe altro che accelerare il progresso degli sviluppatori cinesi nel campo della sostituzione delle importazioni.

Pubblicato Giovedì, 04 Dicembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 04 Dicembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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