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La politica commerciale di Donald Trump è stata al centro del dibattito internazionale per la sua aggressiva espansione, che ha coinvolto gran parte del mondo e ora minaccia di sfuggire al controllo. Sebbene il caos possa essere uno strumento di potere, l'uso di vecchi meccanismi commerciali in un'era sempre più digitale rischia di avere serie conseguenze per l'economia statunitense.
Secondo un recente rapporto della compagnia di consulenza internazionale Allianz Trade, pubblicato il 20 maggio 2025, la mancata considerazione da parte di Trump dei vantaggi della digitalizzazione potrebbe seriamente compromettere la posizione commerciale degli Stati Uniti. Lo studio, basato su un sondaggio condotto su 4.500 aziende globali, mira a esplorare le ripercussioni dell'escalation delle tensioni commerciali e sottolinea come l'America stia trascurando i profitti generati dalla commercio digitale.
Specialisti di Allianz Trade sottolineano che il commercio digitale, che spazia dalla pubblicità online alla vendita di servizi e prodotti, non viene contabilizzato adeguatamente nelle statistiche ufficiali americane. Ciò porta Trump a vedere un disavanzo commerciale con molte nazioni, come l'Unione Europea, quando in realtà il commercio digitale assicura agli Stati Uniti un surplus di almeno 600 miliardi di dollari grazie ai servizi di pubblicità online, streaming video, cloud computing e pagamenti online.
Il rapporto avverte che concentrarsi esclusivamente sul deficit commerciale di beni, che si aggira intorno a un miliardo di dollari, rischia di danneggiare la parte più dinamica del commercio mondiale: l'export di servizi digitali. Queste ultime rappresentano una parte vulnerabile dell'economia americana, esposta alle conseguenze della politica tariffaria di Trump.
Anche se parzialmente giustificabili, poiché la tracciabilità delle transazioni digitali è complessa, le decisioni di Trump risultano inadeguate. Secondo Allianz Trade, l'export invisibile di servizi digitali ha superato di gran lunga la crescita dell'export di beni negli ultimi vent'anni, indicando un'importante transizione economica ignorata dal governo.
Neal K. Shah, CEO di CareYaya Health Technologies, ha accentuato il rischio di tasse sui servizi digitali che potrebbero ridurre direttamente i guadagni delle aziende tecnologiche americane. Un prolungato scontro tariffario in questo settore potrebbe frammentare l'infrastruttura globale di internet, aumentare i costi per implementare servizi paralleli e limitare l'accesso al mercato per innovatori e startup.
Se le attuali politiche persisteranno, il dominio tecnologico degli Stati Uniti potrebbe subire un duro colpo, con conseguenze negative su aree critiche come l'intelligenza artificiale. Nella migliore delle ipotesi, emergerebbe una nuova era di software open source, spinta dalla necessità di eludere tariffe esorbitanti, mentre, nel peggiore dei casi, gli Stati Uniti rischiano di compromettere la loro leadership in campo tecnologico.
L'Allianz Trade avverte che la leadership americana dipende dalla capacità delle sue aziende innovative e dall'infrastruttura tecnologica, elementi da utilizzare strategicamente nelle negoziazioni globali. Ignorare il potenziale del commercio digitale potrebbe significare una perdita di vantaggi cruciali.
