In una recente e significativa decisione, il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha accolto il ricorso presentato da una titolare di un punto gioco di Padova, difeso dall’avvocato Cino Benelli, contro un provvedimento del Comune che ne imponeva la chiusura temporanea. La controversia è nata in seguito all'installazione di un terminale POS nel locale, ritenuto vietato dalla legge regionale n. 38/2019, che considera questi strumenti come "terminali multifunzione" capaci di incentivare la ludopatia. Tuttavia, il TAR ha dichiarato tale provvedimento illegittimo, aprendo la strada a un importante dibattito giurisdizionale.
Questa decisione stabilisce che le disposizioni regionali entrano in conflitto con la normativa nazionale sui pagamenti elettronici. Secondo le leggi statali, infatti, ogni esercente commerciale è tenuto per legge ad accettare pagamenti tramite POS. La mancata osservanza di questa norma comporta l'applicazione di sanzioni pecuniarie specifiche. Questa legge nazionale deriva dai principi fondamentali di tracciabilità dei pagamenti, impegno nella lotta all’evasione fiscale e tutela della concorrenza .
Il TAR ha enfatizzato che, nonostante le normative regionali mirino a proteggere la salute pubblica, non possono derogare ai principi di rilevanza nazionale. La priorità della legge statale sull'accettazione dei pagamenti elettronici è considerata una sorta di tacita abrogazione di qualsiasi legge regionale che vi si opponga. La possibilità di utilizzare un POS viene così innalzata a un valore normativo superiore. Il tribunale ha quindi disposto l'annullamento della chiusura del punto gioco padovano e ha raccomandato al Consiglio regionale del Veneto di prendere provvedimenti per modificare la legislazione regionale.
Questa sentenza potrebbe avere una portata dirompente, poiché apre la strada a una rivisitazione delle normative regionali in materia di punti gioco, riducendo il rischio di conflitti con la legislazione statale. Essa diventa un esempio di come i tribunali possano svolgere un ruolo cruciale nell'allineare le normative locali ai principi nazionali prevalenti. La decisione del TAR Veneto sottolinea l'importanza di un sistema normativo coerente, capace di bilanciare le esigenze di regolazione territoriale con obblighi imposti su scala nazionale. Questo caso potrebbe incentivare altri esercizi commerciali in situazioni simili a sfidare le normative locali che ostacolano l'applicazione di norme più ampie e fondamentali. Si crea, dunque, un precedente giuridico che potrebbe influenzare la futura legislazione regionale in tema di gioco d'azzardo e gestione dei pagamenti elettronici.