A Bolzano, la situazione delle sale scommesse chiuse per violazione delle norme provinciali sul 'distanziometro' si è arricchita di un nuovo capitolo. Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha concesso una sospensione cautelare che ha permesso la riapertura temporanea delle due strutture chiuse lo scorso 7 maggio. La decisione del Tar, prevista per il 10 giugno, si preannuncia determinante per il futuro non solo delle due attività interessate ma anche per il panorama normativo della città.
La chiusura delle sale è avvenuta in seguito all'applicazione di una normativa che impone una distanza non inferiore ai 300 metri dai luoghi ritenuti 'sensibili', come le scuole dell'infanzia, scuole elementari e istituti superiori. Questo regolamento, parte di una recente riforma normativa del 2024, mira a proteggere i gruppi più vulnerabili dai rischi connessi al gioco d'azzardo.
Tuttavia, quella delle sale scommesse è una questione ormai annosa, segnata da una serie di dispute tra esercenti e amministrazione comunale. In passato, il Consiglio di Stato aveva rilevato delle irregolarità procedurali nei provvedimenti di chiusura, consentendo una parziale ripresa delle attività. La nuova normativa, però, ha ristretto ulteriormente le maglie regolamentari, portando alla chiusura delle due sale in questione.
Gli esercenti hanno reagito prontamente, presentando ricorso contro la chiusura. Essi argomentano che una prolungata sospensione delle loro attività possa causare danni economici gravi e irreparabili. Nel valutare tali preoccupazioni, il tribunale amministrativo ha optato per una sospensione temporanea della chiusura, concedendo così tempo alle attività di operare fino alla decisione definitiva del Tar.
Il dibattito sulla normativa del distanziometro sembra non trovare facile risoluzione. Da un lato, i sostenitori di questa regolamentazione evidenziano la sua importanza per la tutela dei giovani e dei gruppi vulnerabili dalle conseguenze negative del gioco d'azzardo. Dall'altro, coloro che si oppongono, tra cui i proprietari delle sale scommesse, sostengono che tali restrizioni siano troppo severi e lesivi per le imprese del settore, contribuendo a un clima di incertezza economica.
La pronuncia attesa del Tar certamente influenzerà anche altri operatori del settore, i quali osservano con attenzione l'evolversi della situazione. Indipendentemente dall'esito, il caso di Bolzano è destinato a fungere da caso di studio su come le normative locali possano pesare sulle attività economiche.
Mentre le sale scommesse tornano temporaneamente operative, l'attenzione resta alta nell'attesa della sentenza di giugno, che potrebbe riscrivere le regole del gioco in città. L'equilibrio tra salute pubblica e libertà imprenditoriale resta al centro di questo acceso dibattito.