Un recente incidente di spionaggio industriale ha messo al centro dell'attenzione TSMC e la sua tecnologia all'avanguardia nella produzione di semiconduttori con caratteristiche di 2 nm. Anche se le informazioni trapelate non si sono rivelate critiche, le autorità di Taiwan non sottovalutano la gravità della situazione. DigiTimes, infatti, riferisce che un alto funzionario taiwanese ha garantito che, nonostante ci siano stati tentativi di appropriarsi di segreti commerciali, le informazioni cruciali rimangono protette e non immediatamente accessibili da parte di altre aziende.
Nonostante le rassicurazioni, il Consiglio Nazionale per la Scienza e la Tecnologia di Taiwan ha lanciato un'indagine approfondita per stabilire se i dati rubati rientrino tra le tecologie di rilevanza nazionale. Secondo fonti giudiziarie taiwanesi, il caso rientra sotto la giurisdizione del "Legge sulla Sicurezza Nazionale", poiché il processo tecnologico legato ai 2 nm è considerato vitale per il progresso economico e la sicurezza tecnologica del paese.
I risultati preliminari dell'inchiesta segnalano un coinvolgimento di due importanti aziende giapponesi, Tokyo Electron (TEL) e Rapidus, ma gli esperti ritengono improbabile che siano state le iniziatrici del complotto. TEL, degna di fiducia di TSMC tanto da ricevere nel 2024 un prestigioso riconoscimento per la collaborazione tecnologica e il supporto alla produzione, fornisce a TSMC una significativa parte del suo equipaggiamento per i semiconduttori. D'altra parte, Rapidus ha precedentemente ottenuto una licenza per la tecnologia 2 nm da IBM, il che ridurrebbe la probabilità che necessitassero di altre informazioni sottratte da TSMC.
In questo contesto geopolitico fragile, esacerbato dalla costante rivalità con la Cina continentale, Taiwan rimane determinata a rendere chiara la portata di tale attacco. TSMC ha già mosso passi significativi per espandere la sua infrastruttura operativa negli Stati Uniti, investendo considerevoli risorse nella costruzione di nuove fabbriche in Arizona. Tuttavia, la dirigenza e i principali team di ricerca e sviluppo rimarranno in territorio taiwanese, una mossa strategica per ridurre al minimo il rischio di ulteriori fughe di dati sensibili.
La roadmap tecnologica di TSMC è già ben delineata, con la produzione avanzata in programma per il 2025, mentre Rapidus potrebbe raggiungere la piena capacità produttiva solo nel 2027. In questo delicato gioco di equilibrio fra innovazione, sicurezza e geopolitica, la vigilanza di Taiwan si manifesta come un segnale chiaro: mantenere il controllo sulla propria tecnologia è essenziale per la sicurezza nazionale e la supremazia economica.