Le recenti dichiarazioni di Intel sulla libertà di scelta del datore di lavoro non riguarderebbero solamente il caso dell'assunzione dell'ex vicepresidente senior di TSMC, ma anche una più ampia strategia di acquisizione di talenti. Sembra infatti che Intel stia attivamente reclutando specialisti di TSMC in Arizona, dove quest'ultima ha recentemente avviato un impianto all'avanguardia per la produzione di chip.
Considerando che anche Intel possiede diversi stabilimenti in questo stato, il trasferimento per i potenziali candidati risulterebbe meno problematico. Stando alle indiscrezioni, Intel starebbe attirando i professionisti di TSMC non solo con stipendi superiori del 20-30%, ma anche con la promessa di un carico di lavoro significativamente inferiore, stimato come dimezzato. Questa differenza potrebbe derivare dalle differenti culture aziendali tra Taiwan e Stati Uniti, dove nel primo caso straordinari e interventi notturni per risolvere urgenze sono consuetudine, mentre negli USA tutto è regolato da orari rigidi e dal rispetto della pausa pranzo.
È importante ricordare che proprio in Arizona, Intel ha recentemente iniziato la produzione di chip con tecnologia 18A, mentre il primo stabilimento TSMC nello stato è specializzato nella produzione di avanzati chip a 4 nm. In altre parole, l'esperienza maturata in TSMC potrebbe essere facilmente trasferita in Intel dai nuovi assunti, ovviamente nel rispetto delle normative sulla riservatezza commerciale. Fonti taiwanesi rivelano che Intel ha già assunto diversi ex dipendenti di TSMC, segnando un primo successo in questa operazione.
La competizione per i talenti nel settore dei semiconduttori è sempre più accesa, con aziende come Intel e TSMC che si contendono i migliori ingegneri e tecnici per mantenere il vantaggio tecnologico. La mossa di Intel in Arizona evidenzia la sua determinazione a rafforzare la propria capacità produttiva negli Stati Uniti, sfruttando l'esperienza e le competenze di professionisti già attivi nel settore. Resta da vedere come TSMC risponderà a questa sfida e se sarà in grado di trattenere i propri dipendenti, magari offrendo incentivi simili o migliorando le condizioni di lavoro. La battaglia per la leadership nel mercato dei chip si gioca anche sul fronte delle risorse umane, e le prossime mosse delle aziende saranno cruciali per determinare chi avrà la meglio.
L'iniziativa di Intel si inserisce in un contesto più ampio di investimenti e incentivi governativi volti a riportare la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti, riducendo la dipendenza da paesi asiatici come Taiwan e Corea del Sud. La legge CHIPS and Science Act, approvata nel 2022, prevede miliardi di dollari in finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, nonché per la costruzione di nuovi impianti di produzione. Questo sostegno statale rende gli USA un luogo sempre più attraente per le aziende del settore, creando nuove opportunità di lavoro e stimolando l'innovazione tecnologica. La competizione tra Intel e TSMC in Arizona è solo un esempio di come questa tendenza stia già plasmando il futuro dell'industria dei semiconduttori.
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