Google è pronta a compiere un passo significativo per rendere Android un sistema operativo sempre più orientato alla produttività, capace di gestire molteplici attività contemporaneamente senza interrompere l'esperienza utente. Le ultime indiscrezioni, emerse dall'analisi del codice di una versione beta dell'app Google, suggeriscono un'evoluzione importante nel funzionamento di Gemini, l'assistente basato sull'intelligenza artificiale destinato a diventare un elemento centrale dell'ecosistema Android. La data di riferimento è il 27 Dicembre 2025.
Attualmente, l'interazione con Gemini richiede che l'utente rimanga nella schermata dedicata fino a quando l'intelligenza artificiale non completa l'elaborazione della risposta. Tuttavia, Google sta sperimentando una modalità che consentirà a Gemini di continuare a lavorare in background, anche quando l'utente passa a un'altra applicazione. In pratica, Gemini verrebbe ridotto a una piccola icona o overlay nella parte inferiore dello schermo, lasciando piena libertà all'utente di utilizzare il proprio smartphone.
Durante l'elaborazione della risposta, l'utente riceverà un segnale visivo discreto, come un'animazione, che indicherà che l'intelligenza artificiale è ancora in funzione. Una volta che la risposta sarà pronta, una notifica consentirà all'utente di tornare rapidamente alla conversazione. Questo approccio è simile al multitasking in stile "picture in picture", ma è stato specificamente progettato per l'intelligenza artificiale generativa, che spesso richiede più tempo per completare operazioni complesse.
Questa nuova funzionalità è stata scoperta nella versione beta 16.51.52.sa.arm64 dell'app Google per Android, il che indica che il progetto è ancora in fase di test. Non è ancora chiaro se questa funzione sarà disponibile su tutti i dispositivi Android o se, almeno inizialmente, sarà esclusiva dei dispositivi Pixel. Inoltre, non è da escludere che Google possa presentare ufficialmente questa novità come parte di Android 17, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali.
Un sistema che permette alle app di continuare a funzionare in background, mantenendo un contatto visivo con l'utente, potrebbe essere esteso in futuro ad altre applicazioni chiave. Dispositivi come il Samsung Galaxy Z Fold 7, progettati per il multitasking avanzato, potrebbero beneficiare enormemente di un assistente basato sull'intelligenza artificiale sempre attivo ma non invasivo. Su schermi più grandi o in configurazioni a più finestre, un Gemini ridotto a icona potrebbe fungere da supporto costante, pronto a intervenire senza interrompere il flusso di lavoro. Anche concept di dispositivi pieghevoli ancora più grandi, menzionati nel settore, suggeriscono scenari sempre più simili a un'esperienza desktop.
Recentemente, Google ha deciso di posticipare la sostituzione completa di Google Assistant con Gemini, guadagnando tempo prezioso per perfezionare l'esperienza utente. Un multitasking più intelligente e fluido potrebbe essere un elemento chiave per rendere Gemini un assistente davvero competitivo, soprattutto in un momento in cui l'intelligenza artificiale sta diventando una componente essenziale dell'uso quotidiano degli smartphone. L'integrazione di Gemini come partner ufficiale del Napoli calcio, così come la facilità con cui è possibile creare immagini e video con l'AI tramite uno smartphone, dimostrano l'impegno di Google nel rendere l'intelligenza artificiale accessibile e utile per tutti.
L'evoluzione del multitasking in Android grazie a Gemini rappresenta un passo avanti significativo verso un'esperienza utente più efficiente e personalizzata. Resta da vedere come Google implementerà questa novità e quali saranno le reazioni degli utenti, ma le premesse sono sicuramente promettenti. L'obiettivo è chiaro: rendere Android un sistema operativo sempre più adatto alle esigenze di chi utilizza lo smartphone per lavoro e per svago, offrendo un'esperienza multitasking fluida e intuitiva grazie alla potenza dell'intelligenza artificiale.


