Trump corteggia Taiwan: dazi ridotti in cambio di investimenti e formazione negli USA

L'amministrazione americana punta a rafforzare l'industria dei semiconduttori nazionale attirando capitali e competenze dall'isola, ma Pechino storce il naso

Trump corteggia Taiwan: dazi ridotti in cambio di investimenti e formazione negli USA

L'amministrazione del presidente uscente Donald Trump sta intensificando gli sforzi per rafforzare l'industria dei semiconduttori statunitense, puntando a partnership strategiche con Taiwan. L'obiettivo è duplice: attrarre investimenti significativi e garantire la formazione di una forza lavoro qualificata nel settore. Il colosso taiwanese TSMC, leader mondiale nella produzione di chip, è già stato convinto a investire 165 miliardi di dollari per la costruzione di diversi impianti in Arizona. Tuttavia, Trump sembra intenzionato a offrire ulteriori incentivi per accelerare questo processo e massimizzare i benefici per l'economia americana.

Secondo quanto riportato da Reuters, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di ridurre i dazi doganali sui beni importati da Taiwan. In cambio, gli Stati Uniti si aspetterebbero un aumento degli investimenti taiwanesi nel paese e l'implementazione di programmi di formazione per i lavoratori americani impiegati nel settore dei semiconduttori. Attualmente, l'aliquota dei dazi doganali applicata ad alcuni prodotti taiwanesi raggiunge il 20%. Tuttavia, il presidente americano sarebbe disposto ad abbassarla, a condizione che Taiwan soddisfi le richieste di Washington. È importante notare che i semiconduttori provenienti da Taiwan sono già esenti da dazi, ma la questione delle tariffe rimane aperta.

Questo approccio rientra in una strategia più ampia adottata dagli Stati Uniti nei confronti dei suoi partner commerciali. Negli accordi commerciali stipulati con altri paesi, come Corea del Sud e Giappone, Washington ha richiesto ingenti investimenti nell'economia americana in cambio di una riduzione dei dazi. Ad esempio, Seul e Tokyo si sono impegnate a investire rispettivamente 350 miliardi di dollari e 550 miliardi di dollari per ottenere una riduzione delle tariffe doganali dal 25% al 15%. Nel caso di Taiwan, le cifre potrebbero essere inferiori, data l'importanza strategica dell'isola nello sviluppo dell'industria dei semiconduttori americana.

La mossa di Trump sottolinea la crescente consapevolezza dell'importanza cruciale dei semiconduttori per l'economia e la sicurezza nazionale. La pandemia di COVID-19 ha evidenziato la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali e la dipendenza degli Stati Uniti da fornitori esteri per i chip. Rafforzare la produzione interna di semiconduttori è diventato quindi un obiettivo prioritario per l'amministrazione americana.

Tuttavia, la strategia di Trump non è priva di ostacoli. La carenza di manodopera qualificata negli Stati Uniti rappresenta una sfida significativa. Lo stesso management di TSMC ha ammesso che la costruzione dei nuovi impianti in Arizona ha richiesto più tempo del previsto a causa della mancanza di operai specializzati. L'azienda taiwanese ha dovuto persino importare lavoratori dal Texas per far fronte alla domanda. Questo problema solleva interrogativi sull'efficacia dei programmi di formazione proposti da Trump e sulla necessità di rivedere le politiche sull'immigrazione per attrarre talenti dall'estero.

Inoltre, la cooperazione tra Stati Uniti e Taiwan non è vista di buon occhio dalla Cina, che considera l'isola una provincia ribelle. Il presidente cinese Xi Jinping ha espresso a Trump la sua preoccupazione per la questione di Taiwan, ribadendo l'importanza del ritorno dell'isola sotto il controllo di Pechino. La risposta dell'amministrazione americana a queste dichiarazioni è stata finora prudente, ma è chiaro che la questione di Taiwan rappresenta un punto di frizione tra le due superpotenze.

Nonostante le sfide, l'amministrazione Trump sembra determinata a portare avanti la sua strategia per rilanciare l'industria dei semiconduttori americana. Resta da vedere se gli incentivi offerti a Taiwan saranno sufficienti per raggiungere questo obiettivo e quali saranno le conseguenze geopolitiche di questa mossa.

Pubblicato Giovedì, 27 Novembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 27 Novembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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