Le azioni di Intel hanno mantenuto una posizione stabile dopo un aumento del 10%, in seguito alle indiscrezioni su un possibile accordo tra il produttore di chip e Apple. L'analista Ming-Chi Kuo di TF International Securities ha pubblicato su X il 28 novembre che prevede l'inizio delle consegne dei processori M entry-level da parte di Intel ad Apple nel secondo o terzo trimestre del 2027.
Apple si prepara a diversificare la sua strategia di produzione di chip, coinvolgendo Intel nella produzione dei processori della serie M di fascia bassa, a partire dalla metà del 2027. Questo segnerebbe una reunion tra i due giganti tecnologici, cinque anni dopo la loro separazione.
Kuo afferma che le sue ricerche indicano che "la probabilità che Intel diventi un fornitore di nodi avanzati per Apple è notevolmente migliorata di recente". Secondo lui, i tempi per la conclusione della partnership dipendono dallo sviluppo da parte di Intel di un kit di progettazione tecnologica, previsto per l'inizio del 2026.
Secondo esperti del settore, l'accordo con Intel rappresenta un tentativo da parte di Apple di ridurre la sua dipendenza da TSMC, che attualmente produce tutti i chip Apple delle serie M e A. Contemporaneamente, TSMC continuerà a produrre le varianti ad alte prestazioni dei chip Apple Pro, Max e Ultra, oltre ai processori per iPhone.
"Apple è un potenziale cliente di riferimento importante […]," afferma Paul Markham, direttore degli investimenti di GAM Global Equities. "Se Intel riuscirà in questo, ci sarà la possibilità di ottenere ordini più grandi e redditizi da Apple, ad esempio per la produzione di processori per iPhone, ma anche per altri grandi sviluppatori di microchip".
Tuttavia, Kuo ritiene che l'accordo con Intel non avrà un impatto significativo sulla partnership tra Apple e TSMC: "In termini assoluti, i volumi degli ordini per i processori M entry-level sono relativamente bassi e non avranno un impatto sostanziale sui fondamentali di TSMC o sulla sua leadership tecnologica nei prossimi anni".
Secondo Kuo, la decisione di Apple di utilizzare Intel per la produzione dei suoi chip di fascia bassa della serie M soddisferà il desiderio dell'amministrazione statunitense di prodotti con l'etichetta "Made in USA", e aiuterà Apple a diversificare la sua catena di approvvigionamento per la produzione. È importante notare che, negli ultimi anni, c'è una spinta politica negli Stati Uniti per riportare la produzione di semiconduttori sul suolo americano, incentivando aziende come Intel ad espandere le proprie capacità produttive negli USA attraverso sussidi e agevolazioni fiscali. Questo accordo potenziale tra Apple e Intel si inserirebbe in questo contesto, favorendo una maggiore diversificazione geografica della produzione di chip e riducendo la dipendenza da fornitori asiatici.
Apple ha iniziato ad abbandonare gradualmente i processori Intel nei computer Mac nel 2020. Ad oggi, tutti i Mac utilizzano chip sviluppati da Apple. La transizione verso i chip Apple Silicon ha portato a significativi miglioramenti in termini di prestazioni, efficienza energetica e integrazione hardware-software, consolidando la posizione di Apple nel mercato dei computer. Tuttavia, la possibile partnership con Intel per la produzione di chip entry-level potrebbe rappresentare un'inversione di tendenza parziale, consentendo ad Apple di beneficiare delle capacità produttive di Intel e di diversificare ulteriormente la sua catena di approvvigionamento.
Al momento della stesura di questo articolo, il prezzo delle azioni di Intel è sceso dell'1,76%.
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