Un cambio di rotta significativo si profila per TSMC in Giappone. Inizialmente, si era parlato di una seconda fabbrica destinata alla produzione di chip a 6nm, poi l'obiettivo si era spostato verso i più avanzati 4nm. Ora, nuove indiscrezioni suggeriscono che TSMC potrebbe addirittura puntare alla produzione di chip a 2nm, una tecnologia all'avanguardia assoluta.
Secondo quanto riportato da Mirror Media, il piano è già al vaglio del CEO di TSMC, C.C. Wei. L'attività giapponese di TSMC è gestita tramite una joint venture con Sony e Denso, denominata JASM. Se la seconda fabbrica JASM si orientasse verso i 2nm, il suo focus si sposterebbe dai componenti per il settore automobilistico (come quelli forniti a Denso) ai chip per acceleratori di Intelligenza Artificiale (AI), destinati a clienti come Nvidia e AMD.
I risultati finanziari del primo semestre per JASM, con perdite per 197 milioni di dollari, contrastano fortemente con i profitti di 149 milioni di dollari generati dalla fabbrica statunitense di TSMC, che produce chip a 4nm per il mercato locale. Questa disparità ha spinto il management di TSMC a considerare la produzione di componenti più avanzati in Giappone. Attualmente, la domanda di chip a 28nm prodotti dalla prima fabbrica giapponese di JASM è piuttosto bassa. Anche a Taiwan, le linee di produzione di chip a 6nm hanno operato solo al 70% della capacità a ottobre di quest'anno. Un ulteriore impianto dedicato ai 6nm rischierebbe di aggravare le perdite della joint venture giapponese.
Verso fine novembre, sempre secondo Mirror Media, TSMC avrebbe quindi deciso di investire nella produzione di chip avanzati in Giappone. La cerimonia di posa della prima pietra per la seconda fabbrica, situata nella prefettura di Kumamoto, si è svolta a fine ottobre. Se l'impianto avesse iniziato a produrre chip a 4nm entro il 2027, sarebbe comunque risultato obsoleto rispetto alle esigenze del mercato. Per questo motivo, l'azienda sembra intenzionata a puntare direttamente ai 2nm.
Tuttavia, il passaggio alla produzione di chip a 2nm in Giappone comporterebbe un aumento significativo dei costi del progetto, con una stima che passa da 10 a 25 miliardi di dollari. Ma il vero ostacolo potrebbe essere rappresentato dalle restrizioni all'esportazione di tecnologie avanzate imposte dalle autorità taiwanesi. Attualmente, è consentita la produzione all'estero di chip con tecnologie inferiori di due generazioni rispetto a quelle più avanzate. Il processo a 2nm rientra nella categoria delle tecnologie più avanzate di Taiwan. Inoltre, l'aumento dei costi richiederebbe maggiori sussidi da parte del governo giapponese, che al momento sembra concentrato sul supporto alla società concorrente Rapidus. TSMC ha preferito non commentare le indiscrezioni pubblicate da Mirror Media.
La decisione di TSMC, se confermata, rappresenterebbe un importante passo avanti per l'industria tecnologica giapponese e un segnale della crescente competizione nel settore dei semiconduttori a livello globale. Resta da vedere come si evolveranno le dinamiche tra TSMC, il governo giapponese e le altre aziende del settore.


