Il 29 luglio 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha esaminato uno dei temi più controversi della legislazione italiana recente: l’applicazione delle sanzioni previste dall’art. 9, comma 2, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, meglio conosciuto come ‘decreto dignità’. Al centro della discussione è stata posta la norma che impone una sanzione amministrativa di almeno 50.000 euro per violazioni legate alla pubblicità sul gioco d'azzardo, un settore già ampiamente regolamentato per tutelare la salute pubblica e prevenire la ludopatia.
A seguito di un appello presentato contro una pesante penalità imposta dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), il TAR ha sollevato interrogativi sulla proporzionalità della sanzione, giudicandola sproporzionata rispetto alla gravità delle violazioni segnalate. Il caso in questione coinvolgeva importanti piattaforme digitali come YouTube e Twitch, dove sono stati trovati contenuti promozionali apparentemente in contrasto con le restrizioni vigenti. La somma totale, pari a 157.000 euro, è stata calcolata applicando il minimo edittale a ogni piattaforma, una cifra che risultava particolarmente onerosa alla luce dei modesti ricavi generati da tali contenuti.
L’ordinanza del TAR ha quindi sollevato una questione di costituzionalità, mettendo in luce la rigidità di una normativa che non consente all'autorità giudicante di adattare la gravità della sanzione in base a specifiche circostanze o alla situazione economica del trasgressore. L’assenza di flessibilità nella determinazione delle multe, secondo il Tribunale, potrebbe costituire una violazione dei diritti costituzionali fondamentali, come il diritto alla proprietà. Quest'ultimo è già stato al centro di pronunciamenti della Corte costituzionale, la quale sottolinea l’importanza del principio di proporzionalità nelle sanzioni, particolarmente rilevante quando queste hanno un impatto punitivo considerevole.
Un aspetto fondamentale è la disparità di trattamento tra individui e aziende. Mentre una grande società potrebbe permettersi di pagare una multa ingente senza conseguenze rilevanti, una giovane persona o una piccola impresa con redditi limitati rischiano di subire gravi ripercussioni economiche a causa di multe percepite come esageratamente severe rispetto alle risorse disponibili e alla reale gravità dell'infrazione commessa.
La Corte Costituzionale è ora chiamata a valutare la legittimità di questa parte della legge, tenendo conto dei principi sanciti dalla Costituzione italiana e dai trattati internazionali, come la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Questa decisione potrebbe segnare un punto di svolta nella disciplina delle multe nel settore del gioco d'azzardo e non solo.
L'inchiesta del TAR del Lazio rappresenta un momento cruciale nello sviluppo del diritto amministrativo italiano, ponendo l'accento sulla delicata necessità di bilanciare la protezione della salute pubblica con il rispetto delle garanzie costituzionali. La regolamentazione del gioco d'azzardo è una questione complessa e articolata, in cui il rischio di dipendenza patologica e la difesa delle libertà individuali devono essere attentamente ponderati. La recente ordinanza indica chiaramente che potrebbe essere giunto il momento di rivedere e aggiornare le normative, orientandole verso un quadro normativo più giusto e ragionevole, che sappia valorizzare e proteggere non solo la salute dei cittadini ma anche i loro diritti fondamentali.
In definitiva, la decisione della Corte costituzionale avrà probabilmente ripercussioni significative, non solo sul mondo del gioco d'azzardo, ma più in generale sul rapporto tra legislazione, sanzioni e diritti umani in Italia, costituendo un precedente rilevante per futuri dibattiti giuridici e legislativi. Con l'evoluzione delle piattaforme digitali, l'adattamento delle leggi a nuove forme di comunicazione e commercio si dimostra non solo opportuno ma necessario, assicurando una giustizia più equa e una protezione più efficace per tutti i soggetti coinvolti.