Nel corso del seminario organizzato da I-Com e Brightstar Lottery sulle prospettive del mercato dei giochi 2026, Elisabetta Poso, direttrice dell’Ufficio Apparecchi da Intrattenimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha offerto una panoramica dettagliata sull'evoluzione del settore del gioco in Italia. Ha ricordato come l’assetto attuale derivi direttamente dalla grande operazione di bonifica dei primi anni Duemila, seguita da interventi mirati, soprattutto sul piano della tassazione. Questo percorso ha plasmato il sistema odierno, ma, come ha osservato Poso, si rende necessaria una revisione profonda alla luce delle dinamiche che stanno modificando gli equilibri tra gioco fisico e online.
La direttrice ha sottolineato come il dibattito debba considerare attentamente le diverse basi imponibili. Ad esempio, nel caso delle AWP (Apparecchi da Divertimento con Vincita), il prelievo del 24%, nato come aliquota di poco superiore al 12%, viene calcolato sul margine e raggiunge oggi un'incidenza effettiva che può arrivare al 67%. Questa struttura, pur avendo consentito per anni di mantenere stabile, o persino crescente, il gettito erariale nonostante la flessione della raccolta, negli ultimi due esercizi ha mostrato segni di cedimento, con una riduzione significativa delle entrate provenienti dagli apparecchi, tradizionalmente considerati il segmento più resistente agli aumenti di tassazione.
Secondo Poso, questo cambiamento è strettamente legato al mutamento della domanda. Se per lungo tempo si è ipotizzato che la domanda fosse rigida e incapace di reagire immediatamente alle variazioni del prelievo, gli ultimi anni dimostrano invece che l’avanzata del gioco online ha generato un vero e proprio effetto di sostituzione. Il gioco a distanza, favorito da un payout più elevato e da una pressione fiscale più contenuta, ha attratto una quota crescente di consumatori, incidendo sulla domanda di gioco fisico. Il risultato è una riduzione delle entrate per lo Stato, quantificabile in circa 300 milioni di euro ogni anno, legata anche al fatto che il payout delle slot terrestri è sceso dal 70% a valori inferiori al 65%. Questa dinamica, secondo Poso, dovrà essere affrontata nella riforma, in coerenza con l’obiettivo di riequilibrio fissato dalla legge delega. Il payout, o percentuale di restituzione, rappresenta la quota di denaro giocato che viene restituita ai giocatori sotto forma di vincite. Un payout più alto rende il gioco più attrattivo per i consumatori, ma può anche ridurre le entrate per lo Stato se la pressione fiscale non è adeguatamente calibrata.
La direttrice ha poi delineato i principi che guideranno il riordino del gioco fisico. Il primo riguarda il contrasto al gioco illegale, che richiederà un aggiornamento dell’apparato sanzionatorio e un rinnovamento tecnologico dei prodotti. Il secondo è quello della tutela del giocatore, che non potrà più basarsi su misure semplicistiche come distanze minime e limiti orari, ma dovrà introdurre strumenti qualitativi analoghi a quelli già sviluppati nel gioco online. Il terzo pilastro è il riequilibrio fiscale, indispensabile per arrestare l’erosione del gettito del comparto fisico e ristabilire condizioni competitive eque tra i vari segmenti del mercato.
Una parte rilevante dell’intervento è stata dedicata alla proposta, allo studio di ADM, di qualificare in modo più stringente i punti di offerta fisici. Poso ha parlato di una “distanza giuridica”, alternativa alla distanza fisica, che deriverà dalla preparazione professionale degli operatori e dalla loro capacità di intercettare comportamenti a rischio. In quest’ottica, potranno essere introdotte funzionalità che permettano ai giocatori di autolimitare tempi e importi, messaggi dinamici durante il gioco e meccanismi di autoesclusione ispirati a quelli già presenti nel canale online. La direttrice ha sottolineato che tali misure dovranno essere calibrate con attenzione, perché un’eccessiva invasività potrebbe ottenere l’effetto opposto e spingere i giocatori verso l’illegalità, dove non esistono né tutele né tracciabilità.
Le misure proposte da ADM mirano a creare un ambiente di gioco più responsabile e sicuro, in cui i giocatori siano consapevoli dei rischi e abbiano strumenti per proteggersi. L'autolimitazione, ad esempio, consente ai giocatori di stabilire in anticipo un limite massimo di spesa o di tempo dedicato al gioco, mentre l'autoesclusione permette di bloccare temporaneamente o permanentemente l'accesso a piattaforme di gioco. I messaggi dinamici, invece, possono fornire ai giocatori informazioni utili sui rischi del gioco e sui comportamenti da adottare per giocare in modo responsabile.
Riguardo ai tempi della riforma, Poso ha spiegato che ADM lavora da mesi sullo schema tecnico, inizialmente concepito come un progetto unitario e poi diviso in due tronconi — online e fisico — per ragioni di coerenza normativa. Le due componenti del riordino, tuttavia, restano strettamente interconnesse e dovranno procedere in parallelo. La direttrice si è detta fiduciosa sulla possibilità di giungere a breve a una sintesi con gli enti locali e le regioni, ricordando che l’Agenzia sta raccogliendo in modo sistematico contributi provenienti dagli operatori, dalle categorie e dagli incontri pubblici come quello ospitato da I-Com. Un confronto che ritiene essenziale per costruire norme sostenibili, efficaci e realmente applicabili nel mercato. La riforma del settore del gioco rappresenta una sfida complessa, che richiede un approccio equilibrato e una stretta collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. L'obiettivo è quello di creare un mercato del gioco più responsabile, sicuro e sostenibile, in grado di tutelare i giocatori e di garantire entrate adeguate per lo Stato.
Fonte e foto: Jamma.it
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