Nel corso dell’ultima puntata di Largo Chigi, il talk politico-economico curato da The Watcher Post, Elisabetta Poso, Direttrice per gli Apparecchi da Intrattenimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha offerto una disamina approfondita del ruolo cruciale del sistema concessorio nel garantire legalità e controllo nel settore del gioco pubblico in Italia. La Poso ha evidenziato come, a distanza di vent'anni dalla sua istituzione, il modello concessorio continui a rappresentare la spina dorsale del gioco pubblico italiano, un pilastro la cui importanza è stata recentemente ribadita anche dalla legge delega fiscale del 2023.
La direttrice ha sottolineato che la solidità del sistema si basa su un equilibrio di responsabilità e oneri, sia per le imprese che per lo Stato. La vigilanza si articola su due livelli di autorizzazione: da un lato, le licenze di pubblica sicurezza, necessarie per i locali che ospitano gli apparecchi da gioco; dall’altro, le concessioni rilasciate dallo Stato a imprese selezionate attraverso rigorose procedure pubbliche. Queste società concessionarie si impegnano, per un periodo di nove anni, a mantenere una rete tecnologica efficiente, in grado di monitorare e registrare ogni transazione di gioco in tempo reale. Questo meccanismo, complesso e tecnologicamente avanzato, consente un controllo strutturato e continuo del flusso di gioco.
Poso ha poi evidenziato un aspetto spesso trascurato: il valore sociale del gioco su rete fisica. In un'epoca segnata dalla crescente digitalizzazione e dall'isolamento, il gioco fisico favorisce l'interazione tra persone e con gli operatori sul territorio. Questi ultimi, inoltre, sono soggetti a stringenti requisiti di onorabilità, iscrizione ad albi professionali e standard qualitativi elevati, che contribuiscono a rafforzare il presidio di legalità. La combinazione di tecnologia all'avanguardia, controlli multilivello e presenza fisica qualificata rende il sistema concessorio un modello solido e attuale, in grado di garantire sicurezza, trasparenza e tutela dei giocatori.
La direttrice ha anche anticipato le prospettive del riordino del gioco fisico, delineando le direttrici principali dei decreti attuativi della legge delega fiscale. Due sono gli obiettivi cardine di questo processo: contrastare il gioco illegale e rafforzare la protezione dei giocatori, in particolare delle fasce più vulnerabili. In questo contesto, la tecnologia giocherà un ruolo fondamentale. L'infrastruttura di controllo esistente, già avanzata, sarà ulteriormente potenziata per consentire monitoraggi in tempo reale, geolocalizzazione dell'offerta legale e strumenti più efficaci per individuare anomalie e comportamenti a rischio.
Sul fronte della tutela del giocatore, Poso ha ricordato che il sistema già prevede misure precise, come il divieto assoluto di gioco per i minori e l'interdizione all'ingresso nelle sale dedicate. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di superare l'attuale disomogeneità territoriale, dove le regole variano da Comune a Comune, rendendo la tutela frammentata e spesso inefficace. Il riordino dovrà introdurre misure uniformi su tutto il territorio nazionale, abbandonando l'approccio basato esclusivamente su distanze e divieti, che si è dimostrato insufficiente. La nuova architettura normativa dovrà promuovere l'autocontrollo del giocatore, offrendo strumenti che lo aiutino a gestire il proprio comportamento, come già avviene nel settore online con i sistemi di autolimitazione e autoesclusione. Un ruolo cruciale sarà affidato agli operatori del gioco fisico, che rappresentano un presidio umano nei luoghi di intrattenimento.
Secondo Poso, la riforma dovrà prevedere percorsi obbligatori di formazione e qualificazione professionale per gli addetti, fornendo loro gli strumenti necessari per riconoscere segnali di comportamento compulsivo, intervenire in situazioni a rischio, indirizzare i giocatori verso servizi di supporto e contrastare il gioco minorile. Questa professionalizzazione rappresenta la chiave di volta del nuovo sistema. Il futuro del gioco pubblico fisico, ha concluso, non dipenderà solo dalla tecnologia o dai controlli centralizzati, ma da una rete di punti vendita qualificati, riconoscibili e supportati da personale in grado di coniugare sicurezza, ascolto e tutela. L'obiettivo del riordino è rendere la rete fisica del gioco non solo più sicura, ma anche più consapevole e più vicina alle esigenze dei cittadini. L'implementazione di queste misure rappresenta una sfida complessa, ma necessaria per garantire un futuro sostenibile e responsabile per il settore del gioco pubblico in Italia.
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