Nelle ultime settimane, l'AGCOM, l'autorità garante per le comunicazioni, ha intensificato la vigilanza sull'applicazione del divieto di pubblicità al gioco d'azzardo, sancito dal decreto Dignità, in vigore dal 2019. Questa stretta ha portato a sanzioni pecuniarie considerevoli, che in alcuni casi hanno raggiunto centinaia di migliaia di euro, colpendo non solo gli operatori del gioco titolari di concessione, ma anche figure apparentemente esterne al settore, come influencer, youtuber e agenzie di comunicazione digitale, ritenuti responsabili di promozione indiretta di scommesse e giochi online.
Le violazioni contestate non si limitano a messaggi esplicitamente promozionali, ma si estendono a contenuti più subdoli, come recensioni, video dimostrativi o link affiliati, che l'AGCOM ha interpretato come forme di pubblicità occulta. Questa interpretazione estensiva ha generato un'ondata di ricorsi da parte dei soggetti sanzionati, che si sono rivolti ai tribunali amministrativi regionali, aprendo un ampio contenzioso legale ancora in corso. Finora, la giurisprudenza ha offerto verdetti contrastanti, a volte confermando la legittimità dell'operato dell'AGCOM, altre volte riconoscendo margini di ambiguità nell'applicazione delle norme.
Nonostante le sfide legali, l'Autorità ha proseguito con le attività ispettive e sanzionatorie. Molti procedimenti sono stati archiviati per mancanza di prove sufficienti, mentre nuove indagini sono state avviate, spesso a seguito di segnalazioni da parte di associazioni di consumatori. In particolare, sono stati presi di mira operatori che utilizzano siti di infotainment e elementi grafici che, pur non configurandosi come pubblicità diretta, possono indurre a comportamenti di gioco. L'AGCOM ha chiarito che tali pratiche sono già contemplate nelle linee guida esistenti.
Un momento cruciale per il settore si avvicina: la ripresa dei lavori per la revisione delle linee guida sulla comunicazione degli operatori concessionari. Già nella primavera scorsa si era profilata la possibilità di un tavolo tecnico per aggiornare le indicazioni operative, che molti operatori ritengono obsolete e poco chiare. Secondo fonti interne, l'AGCOM prevede di riprendere in mano la questione entro la fine dell'anno, con l'obiettivo di definire un quadro regolatorio più preciso, che separi nettamente la promozione vietata dall'informazione consentita. Questa revisione dovrà tenere conto delle profonde trasformazioni del mercato digitale e dell'emergere di nuove forme di comunicazione commerciale.
La revisione delle linee guida si inserisce in un contesto di crescente attenzione istituzionale verso il gioco d'azzardo, soprattutto per la tutela dei minori e delle fasce più vulnerabili della popolazione. L'attuale incertezza normativa ha creato problemi interpretativi e operativi, alimentando un clima di incertezza per gli operatori legali, che si trovano a competere con soggetti non autorizzati attivi nel mercato nero. Una regolamentazione più moderna, coerente e mirata potrebbe non solo rafforzare la lotta alla promozione illecita del gioco, ma anche valorizzare il ruolo dei concessionari come garanti della legalità.
In questo scenario complesso, è fondamentale che le nuove linee guida forniscano indicazioni chiare e precise, in modo da evitare interpretazioni arbitrarie e contenziosi legali. Allo stesso tempo, è necessario che la regolamentazione tenga conto delle specificità del mercato digitale, in continua evoluzione, e che promuova un approccio responsabile e consapevole al gioco d'azzardo. Solo in questo modo sarà possibile tutelare i consumatori, contrastare il gioco illegale e garantire un mercato equo e trasparente per tutti gli operatori.
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