La piattaforma Twitch è nuovamente al centro dell'attenzione a causa delle sue politiche relative alle sponsorizzazioni nel settore del gioco d'azzardo, in seguito al caso che ha coinvolto StarLadder Budapest Major CS2 e il sito di scommesse Rollbit, principale sponsor del torneo. A pochi giorni dall'inizio dell'evento, organizzato da StarLadder, figura ben nota negli ambienti degli eSports, Twitch ha rilasciato chiarimenti ufficiali per prevenire interpretazioni errate o timori eccessivi di divieti da parte della comunità di streamer di Counter-Strike.
Il punto cruciale è la presenza di un marchio proibito. Rollbit, infatti, è incluso nella lista dei siti di gioco vietati da Twitch, che proibisce severamente la promozione diretta di piattaforme contenenti slot machine, roulette o giochi di dadi, specialmente quando queste non possiedono le licenze appropriate nei mercati regolamentati. Tale divieto comprende l'inserimento di link diretti o codici di affiliazione, la presentazione di contenuti di gioco provenienti da tali siti, citazioni verbali durante le trasmissioni in diretta e banner o overlay che reindirizzano ai portali di scommesse.
In questo contesto, la partnership tra StarLadder e Rollbit ha sollevato preoccupazioni concrete: trasmettere un torneo con il logo di uno sponsor proibito sarebbe stato considerato una violazione delle policy di Twitch?
Twitch ha risposto con una dichiarazione ufficiale che autorizza i creatori a co-streammare l'evento StarLadder CS2 Major, a condizione che vengano rispettate determinate condizioni: "La sponsorizzazione dell'evento da parte di Rollbit non viola le nostre Linee guida o i Termini di servizio, poiché sarà limitata al solo branding fisico all'interno della trasmissione ufficiale." In sostanza, gli streamer potranno trasmettere il feed ufficiale (con i loghi di Rollbit visibili su scenografie, HUD o grafiche di gioco), ma non dovranno parlare del sito, promuoverlo o raccomandarlo, inserire link o riferimenti testuali o vocali al sito, né mostrare sessioni di gioco tratte da Rollbit.
La distinzione fondamentale risiede tra esposizione passiva e promozione attiva. Se uno streamer mostra il feed ufficiale del torneo, con il logo di Rollbit già integrato nella grafica, non viola alcuna regola, a patto che non promuova il sito in modo diretto o indiretto. Questa distinzione ha permesso a Twitch di trovare un equilibrio tra la tutela dei propri utenti e la libertà degli eventi di ottenere sponsorizzazioni, seppur in settori sensibili come quello del gioco d'azzardo. La decisione di Twitch riflette una consapevolezza crescente della necessità di proteggere gli spettatori, in particolare i più giovani, dall'esposizione a contenuti potenzialmente dannosi.
Il caso Twitch-Rollbit assume particolare rilevanza anche in Europa, dove il tema del rapporto tra pubblicità e gioco d'azzardo è tutt'altro che semplice. In Italia, ad esempio, vige dal 2019 il divieto totale di pubblicità al gioco d'azzardo (salvo per comunicazioni istituzionali e informative) introdotto dal Decreto Dignità. Tuttavia, il divieto italiano risulta difficilmente applicabile a piattaforme estere o contenuti non rivolti specificamente al mercato italiano, a meno che non si tratti di promozione attiva. In questo contesto, il caso Twitch fornisce un precedente interessante: il solo fatto che un logo appaia in trasmissione non configura promozione illegale, se non è accompagnato da elementi di endorsement. Questa interpretazione, sebbene pragmatica, solleva interrogativi sulla reale efficacia delle normative nazionali in un contesto globale e digitale come quello attuale. L'applicazione del Decreto Dignità a piattaforme come Twitch richiede un'analisi caso per caso, considerando la natura transnazionale dei contenuti e la difficoltà di tracciare l'origine e la destinazione della pubblicità.
Molti creator avevano ipotizzato di evitare del tutto la trasmissione dell'evento per non rischiare sanzioni, mentre altri avevano preso in considerazione il passaggio a piattaforme alternative come Kick o YouTube. Il chiarimento di Twitch ha rasserenato l'ambiente, pur imponendo una certa cautela nei comportamenti. Restano valide le linee guida di StarLadder, che regolano l'uso del materiale video e le modalità di monetizzazione per i co-streamer. Alcuni contenuti, ad esempio, potrebbero essere demonetizzati se percepiti come in conflitto con gli sponsor ufficiali.
Il caso Rollbit-Twitch evidenzia quanto il tema della pubblicità al gioco d'azzardo resti una questione delicata e in costante evoluzione, specialmente nel mondo degli eSports. La linea adottata da Twitch, che distingue tra visibilità passiva e promozione attiva, sembra al momento un compromesso efficace per bilanciare libertà editoriale e responsabilità sociale. Tuttavia, con le normative internazionali sempre più rigide, è probabile che il confine tra lecito e illecito pubblicitario venga rivisto ancora in futuro. Gli streamer, soprattutto in contesti professionali, dovranno quindi restare costantemente aggiornati e operare con maggiore consapevolezza, considerando le implicazioni legali e morali delle loro scelte. La trasparenza nei confronti del pubblico e la divulgazione chiara delle sponsorizzazioni sono elementi chiave per costruire un rapporto di fiducia e garantire un'esperienza di intrattenimento responsabile.
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