ChatGPT Enterprise: OpenAI sfida Google nella corsa all'AI aziendale

L'adozione di ChatGPT tra le aziende cresce esponenzialmente, ma la concorrenza di Google con Gemini si fa sempre più pressante

ChatGPT Enterprise: OpenAI sfida Google nella corsa all'AI aziendale

L'adozione di ChatGPT nelle aziende sta vivendo una fase di crescita esponenziale, spingendo OpenAI a intensificare i propri sforzi nel mercato enterprise. Questa mossa strategica arriva in un momento cruciale, con la crescente competizione da parte di Google e del suo modello Gemini. Secondo i dati diffusi da OpenAI, nell'ultimo anno si è registrato un aumento di otto volte nel volume dei messaggi scambiati su ChatGPT, evidenziando una penetrazione più profonda e diffusa della piattaforma all'interno delle organizzazioni.

Questo incremento nell'utilizzo aziendale di ChatGPT si inserisce in un contesto di investimenti infrastrutturali massicci da parte di OpenAI, stimati in 1,4 trilioni di dollari nei prossimi anni. La sostenibilità economica di questo modello di crescita dipende, in larga misura, dalla capacità di OpenAI di consolidare la propria presenza nel settore enterprise. In caso contrario, la società potrebbe trovarsi a fronteggiare serie difficoltà finanziarie.

Un'analisi condotta da Ramp AI Index rivela che negli Stati Uniti circa il 36% delle aziende utilizza ChatGPT Enterprise, mentre Anthropic si attesta al 14,3%. Nonostante questo vantaggio competitivo, OpenAI rimane fortemente dipendente dalle entrate derivanti dai servizi consumer, un'area in cui la pressione esercitata da Google con Gemini si fa sentire in modo sempre più marcato. La concorrenza, tuttavia, non si limita ai soli giganti del settore: anche fornitori di modelli open-weight stanno attirando un numero crescente di aziende interessate a soluzioni più personalizzabili e, potenzialmente, meno costose.

Ronnie Chatterji, capo economista di OpenAI, ha sottolineato come l'adozione su larga scala dell'AI nelle aziende rappresenti il vero motore del suo impatto economico, paragonando la situazione attuale agli effetti dell'introduzione della macchina a vapore. Un indicatore significativo di questa trasformazione è l'aumento di 320 volte, nell'ultimo anno, della quantità di "reasoning tokens" consumati tramite API, un dato che suggerisce una maggiore sofisticazione nell'utilizzo dell'AI per richieste complesse. Tuttavia, questo aumento solleva anche interrogativi importanti sui costi energetici e operativi, un tema sempre più centrale nel dibattito internazionale sui consumi dell'AI.

Un altro cambiamento significativo è rappresentato dall'esplosione dei GPT personalizzati, strumenti che consentono alle aziende di integrare procedure interne e conoscenze specifiche all'interno di assistenti virtuali su misura. OpenAI ha registrato un incremento di 19 volte nell'utilizzo di questi strumenti, con realtà come la banca digitale BBVA che ne utilizza migliaia. Secondo Brad Lightcap, direttore operativo di OpenAI, questo fenomeno evidenzia come la tecnologia stia diventando parte integrante dei processi aziendali, anziché un semplice software aggiuntivo.

Gli effetti percepiti dai lavoratori includono un risparmio di tempo stimato tra i 40 e i 60 minuti al giorno, anche se queste stime non tengono conto del tempo necessario per apprendere l'utilizzo degli strumenti o per correggere eventuali errori nelle risposte. Inoltre, il 75% dei partecipanti a una ricerca ha dichiarato di essere in grado di svolgere attività che prima non erano alla propria portata, soprattutto in ambito tecnico. Questo aumento di "capacità percepita", tuttavia, porta con sé anche alcuni rischi, come la potenziale proliferazione di vulnerabilità dovute al cosiddetto "vibe coding", ovvero codice scritto da non esperti. In risposta a questa sfida, OpenAI ha sviluppato Aardvark, un nuovo ricercatore di sicurezza automatizzato progettato per individuare anomalie e exploit.

Nonostante la crescita nell'adozione, OpenAI riconosce che molte aziende non stanno ancora sfruttando appieno le funzionalità più avanzate dei suoi strumenti, come l'analisi dei dati o il ragionamento profondo. Lightcap attribuisce questa lacuna alla necessità di riorganizzare i processi aziendali e di modificare il modo stesso in cui si interagisce con l'AI. Il divario tra le aziende all'avanguardia nell'adozione dell'AI e quelle che rimangono indietro si sta ampliando, ma OpenAI ritiene che ci sia ancora tempo per recuperare. Questa prospettiva, tuttavia, potrebbe non essere condivisa da tutti i lavoratori, alcuni dei quali temono che "recuperare terreno" possa significare addestrare le stesse AI destinate un giorno a sostituirli.

Pubblicato Martedì, 09 Dicembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 09 Dicembre 2025

Marco P.

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