Il parere dell'Avvocato Generale Maciej Szpunar presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, espresso la scorsa settimana, segna un potenziale punto di svolta nella regolamentazione della pubblicità online legata al gioco d'azzardo. La questione riguarda la responsabilità di YouTube nella diffusione di contenuti promozionali non autorizzati in Italia, un tema particolarmente delicato che intreccia normative nazionali ed europee.
La vicenda trae origine dalla sanzione di 750.000 euro inflitta da AGCOM a Google per la presenza di oltre 600 video promozionali non autorizzati sulla piattaforma YouTube. Questi video, diffusi attraverso canali affiliati al YouTube Partner Program (un sistema di condivisione dei ricavi pubblicitari), hanno sollevato interrogativi sulla compatibilità tra il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo previsto dal Decreto Dignità del 2018 e la normativa europea in materia di servizi digitali.
Il cuore del problema risiede nella definizione del ruolo di YouTube: è un mero ospite passivo dei contenuti caricati dagli utenti, oppure esercita un controllo attivo sulla loro promozione? L'Avvocato Generale Szpunar ha chiarito che, se YouTube si limita a una funzione tecnica e neutrale di hosting, beneficia dell'esenzione di responsabilità prevista dalla Direttiva e-Commerce. Tuttavia, questa esenzione decade se la piattaforma interviene attivamente nella promozione dei contenuti o è consapevole della loro illegalità.
Un aspetto cruciale del parere riguarda la competenza esclusiva degli Stati membri nella regolamentazione del gioco d'azzardo. Ciò significa che ogni paese è libero di definire le proprie norme in materia di pubblicità e protezione dei consumatori, senza vincoli di armonizzazione europea. Il divieto imposto dall'Italia, quindi, non può essere contestato sulla base della libertà di prestazione dei servizi digitali nell'UE.
Secondo l'ECA (European Casino Association), il parere dell'Avvocato Generale rappresenta un passo avanti verso un sistema di regole più equilibrato, che riconosce il diritto degli Stati di limitare la promozione del gioco online al di fuori dei canali autorizzati. Allo stesso tempo, lancia un chiaro messaggio alle piattaforme digitali: la neutralità non può essere un alibi per trarre profitto da contenuti illegali.
Questo pronunciamento potrebbe avere un impatto significativo sul settore regolato, contribuendo a tutelare i consumatori, a contrastare il gioco d'azzardo non autorizzato e a preservare l'integrità del mercato europeo. Si prevede che la decisione finale della Corte di Giustizia, attesa nei prossimi mesi, confermerà le conclusioni del parere. In ogni caso, per gli operatori legali e i regolatori nazionali, si tratta di un segnale importante: l'era dell'impunità digitale potrebbe essere giunta al termine, e la protezione dell'interesse pubblico torna al centro del dibattito europeo sul gioco d'azzardo.
Il caso solleva questioni più ampie sul ruolo delle piattaforme digitali nella società contemporanea. La loro capacità di raggiungere un pubblico vastissimo e di influenzare le opinioni richiede una maggiore responsabilità nella gestione dei contenuti. La sfida è trovare un equilibrio tra la libertà di espressione e la tutela dei diritti dei consumatori, garantendo che le nuove tecnologie siano utilizzate in modo etico e responsabile.
La decisione della Corte di Giustizia avrà implicazioni non solo per il settore del gioco d'azzardo, ma anche per altri settori in cui la pubblicità online è soggetta a restrizioni, come quello del tabacco e degli alcolici. Sarà interessante vedere come le piattaforme digitali si adatteranno a questo nuovo scenario e quali strategie adotteranno per garantire il rispetto delle normative nazionali.
In conclusione, il parere dell'Avvocato Generale Szpunar rappresenta un importante passo avanti nella definizione della responsabilità delle piattaforme digitali e nella tutela dell'interesse pubblico. La palla passa ora alla Corte di Giustizia, che dovrà confermare o meno le conclusioni del parere e tracciare la strada per un futuro più responsabile e trasparente per il mondo digitale.
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