Un'operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha portato al sequestro preventivo di beni per un valore superiore a un milione di euro, принадлежащи на un imprenditore del Soveratese, coinvolto in un'inchiesta su presunti reati di gioco d'azzardo illegale ed evasione fiscale con profili transnazionali. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Catanzaro, è stato eseguito dai finanzieri della Compagnia di Soverato, che si sono avvalsi della cooperazione giudiziaria europea di Eurojust per il congelamento di disponibilità finanziarie detenute all'estero.
L'indagine ha avuto origine da un controllo amministrativo effettuato in un esercizio commerciale, nel corso del quale sono stati sequestrati otto apparecchi da intrattenimento con vincite in denaro. Le indagini hanno rivelato che le macchine erano equipaggiate con una doppia scheda elettronica, attivabile tramite telecomando, che consentiva di eludere i sistemi di controllo e di impedire la trasmissione delle giocate all'amministrazione finanziaria, sottraendole così all'imposizione fiscale. Questo meccanismo fraudolento permetteva di occultare i reali volumi di gioco e di evadere le imposte dovute allo Stato.
A seguito di tali riscontri, le Fiamme Gialle hanno avviato una più approfondita verifica fiscale, che ha portato alla contestazione di ulteriori imposte evase e redditi non dichiarati per un ammontare complessivo superiore ai sei milioni di euro. Gli accertamenti tecnici condotti sulle schede sequestrate dall'Agenzia dei Monopoli hanno permesso di quantificare un mancato versamento del Prelievo Erariale Unico (PREU), relativo alle giocate abusive, pari a 1.111.371,56 euro. Il PREU è un'imposta che grava sugli apparecchi da divertimento e intrattenimento, e il suo mancato versamento costituisce un grave danno per le casse dello Stato.
Sulla base di tali elementi, il titolare dell'attività è stato deferito all'autorità giudiziaria per una serie di ipotesi di reato che comprendono, tra le altre, il peculato, la truffa aggravata, la frode informatica e la dichiarazione infedele. Il giudice ha quindi disposto il sequestro per equivalente per un importo corrispondente al PREU non versato, al fine di garantire il recupero delle somme illecitamente sottratte all'erario. Il sequestro per equivalente è una misura cautelare che consente di aggredire beni nella disponibilità dell'indagato per un valore corrispondente al profitto derivante dal reato.
Nel corso dell'esecuzione della misura, i finanzieri hanno rilevato l'esistenza di bonifici provenienti dall'estero, accreditati su un conto bancario con sede a Sofia, in Bulgaria, riconducibile allo stesso soggetto. Attraverso Eurojust è stato quindi attivato il meccanismo di cooperazione giudiziaria europea che ha portato al congelamento delle somme presenti sul conto estero fino alla concorrenza dell'importo oggetto di sequestro. Questo dimostra la capacità degli inquirenti di seguire le tracce del denaro anche all'estero, smascherando eventuali tentativi di occultamento dei proventi illeciti.
L'operazione si inserisce in un più ampio contesto di contrasto all'evasione fiscale e al gioco d'azzardo illegale, fenomeni che sottraggono risorse preziose allo Stato e alimentano circuiti criminali. La Guardia di Finanza è impegnata quotidianamente nella lotta a questi illeciti, a tutela dell'economia legale e dei cittadini onesti.
Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità delle persone indagate dovrà essere accertata nel corso del processo, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva. È importante sottolineare che l'indagato è presunto innocente fino a prova contraria, e che le misure cautelari adottate sono finalizzate a garantire lo svolgimento delle indagini e l'eventuale recupero dei beni illecitamente sottratti.
Prima di procedere


