È in attesa di essere sciolta la riserva della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento in merito alla richiesta di concessione degli arresti domiciliari per un uomo di 51 anni originario di Licata, arrestato nell'ambito della maxi inchiesta denominata “Breaking Bet”. L'uomo, attualmente detenuto a Milano dal 8 novembre 2023, è al centro di un'indagine che ha fatto luce su un piano di scommesse clandestine gestito in Sicilia con presunti collegamenti con organizzazioni mafiose.
La Direzione Distrettuale Antimafia ha tracciato un quadro dettagliato delle attività illecite dell'indagato, accusato di aver sfruttato le sue attività imprenditoriali non solo per ottenere appoggio da membri di Cosa nostra, ma anche per consolidare una situazione di monopolio nel mercato clandestino delle scommesse. Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe offerto posti di lavoro all'interno delle sue aziende come merce di scambio per guadagnarsi la fiducia e il supporto dei clan mafiosi.
Non è la prima volta che il licatese si trova sotto i riflettori per questioni simili: il suo nome era già emerso in inchieste passate relative al mondo delle scommesse illegali. In quelle occasioni, tuttavia, non erano state emesse condanne a suo carico. L’operazione “Breaking Bet”, tuttavia, ha acceso una nuova fiamma di interesse investigativo, culminando non solo nel suo arresto, ma anche nell'arresto di altri cinque indagati sui quali si sono abbattuti i provvedimenti di custodia cautelare domiciliare, nonché quattro interdizioni dall'esercizio di attività imprenditoriali e professionali.
Dopo un anno e mezzo di carcere, i legali del 51enne hanno chiesto un alleggerimento della misura cautelare per il loro assistito, proponendo l'applicazione degli arresti domiciliari con l'ausilio di un braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti. La decisione del Tribunale, attesa a breve, potrebbe rappresentare una svolta nell'ambito di un'indagine che sta tenendo con il fiato sospeso sia gli addetti ai lavori sia l'opinione pubblica.
In caso venissero concessi gli arresti domiciliari, il caso dell'uomo di Licata avrebbe l'opportunità di intraprendere una nuova fase processuale, alleggerito dalle mura carcerarie in attesa di un processo che si preannuncia complesso e intricato, con gli inquirenti determinati a scardinare i fitti legami tra il mondo delle scommesse clandestine e le frange più oscure della criminalità organizzata siciliana.
L'esito di questa decisione potrebbe inoltre avere conseguenze significative anche per gli altri indagati coinvolti nell'operazione “Breaking Bet”, i cui destini giudiziari sono attualmente intrecciati in una complicata matassa legale. La pressione è alta per accertare la verità e possibilmente porre un freno al connubio di interessi illeciti che, da sempre, avvolge l'universo parallelo delle scommesse illegali.