La recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia sembrava aver dato un decisivo via libera ai grandi progetti di Milan e Inter riguardanti lo stadio San Siro. Tuttavia, un nuovo sviluppo nell'ambito di un'inchiesta urbanistica ha cambiato improvvisamente la situazione, gettando ombre sulle tempistiche e sugli accordi già in atto. La Procura di Milano ha infatti avviato sei misure cautelari che potrebbero influire significativamente sull'acquisizione del Meazza e delle aree circostanti, generando incertezza tra tifosi e città.
Il progetto del sindaco Beppe Sala era stato delineato con chiarezza: trovare una solida intesa con i due club milanesi, in linea con il prezzo stabilito dall'Agenzia delle Entrate, pari a circa 197 milioni di euro. L'obiettivo era portare avanti la delibera di vendita che sarebbe dovuta essere esaminata dalla giunta già il 21 luglio, e successivamente discussa in Consiglio Comunale per concludere la trattativa entro la fine del mese. Tuttavia, la situazione ora si è complicata.
Gli sviluppi recenti vedono al centro della questione il coinvolgimento di Giancarlo Tancredi, assessore all'urbanistica del Comune di Milano, per il quale è stata richiesta la misura dei domiciliari. La Procura accusa Tancredi di aver agito in sinergia con Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione Paesaggio, mettendo in luce un presunto conflitto di interessi. Marinoni, il cui arresto è stato richiesto, avrebbe infatti collaborato con la società J+S di Pella, coinvolta in rilevanti progetti di sviluppo immobiliare nella zona, inclusa quella di San Siro.
L'attenzione è quindi rivolta ai rapporti tra Marinoni e la società J+S, nota per la realizzazione di opere sportive come gli stadi di Cagliari e Atalanta. La società è parte integrante del team designato per la riqualificazione e modernizzazione delle aree del vecchio Meazza, alimentando speculazioni su possibili interessi personali. A complicare ulteriormente la vicenda, è stata resa nota la prassi operativa all'interno della commissione, in cui la collaborazione tra il settore pubblico e lo studio privato di Marinoni era un segreto pubblico, represso sotto la protezione di Tancredi.
Il quotidiano Il Fatto Quotidiano ha riportato che nel decreto di perquisizione i procuratori milanesi evidenziano la delicatezza della questione del nuovo stadio e delle relative opere urbanistiche. Ora c'è da comprendere se questa indagine ritarderà anche il progetto dei club milanesi, amplificando le difficoltà nel portarlo a compimento entro le date previste. Nonostante la complessità della situazione, l'interesse di Milan e Inter per il progetto resta alto, ponendo una pressione significativa sulle autorità locali per mantenere l'impegno e garantire chiarezza e trasparenza in questo delicato processo urbanistico.
L'attenzione dei media e della cittadinanza resta alta, in attesa di ulteriori sviluppi che potrebbero sia complicare definitivamente l'affare che, in uno scenario ottimistico, condurre a una risoluzione delle problematiche in atto. Tuttavia, la fiducia nei confronti dell'amministrazione milanese potrebbe subire un duro colpo, mentre la comunità sportiva e tutti gli stakeholders attendono con il fiato sospeso il prossimo capitolo di questa intricata vicenda.