In una lunga e appassionante intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l'attuale allenatore del Sassuolo, Fabio Grosso, si è aperto su vari temi che vanno dal mercato attuale delle squadre italiane, alle ambizioni personali e dei giocatori, fino ai ricordi indelebili della vittoria ai Mondiali. Grosso, con il suo solito trasporto, ha espresso una forte fiducia nella società neronera, lodando la determinazione di Carnevali, figura chiave nelle dinamiche interne del club. "Ho grande fiducia nella società," afferma l'allenatore. "Confido molto nella voglia di Carnevali di fare bene: è lo stesso desiderio che ho io." Parole che sottolineano un'intesa solida, indispensabile per affrontare le sfide imminenti.
Uno degli argomenti discussi è stato il futuro di Armand Lauriente, un giovane talento che sembra avere l'ambizione di misurarsi su palcoscenici più prestigiosi. "Lauriente vorrebbe misurarsi a un livello più alto," ha dichiarato Grosso, evidenziando un dialogo costante con il giocatore. "Parlo tanto con Armand, cerco di mostrargli tutti gli scenari considerando le sue ambizioni ma anche quello che la società ha fatto per lui." Queste parole non solo rivelano il lavoro di mediazione che fatica a dietro le quinte, ma anche un approccio che cerca di conciliare le aspirazioni individuali con le esigenze del club, segnale di una gestione che punta sul rispetto reciproco e sulla crescita condivisa.
Il discorso si sposta poi su uno dei protagonisti indiscussi del Sassuolo, Domenico Berardi, la cui dedizione ha catturato l'attenzione di Grosso. "Mi auguro che il suo piede continui a essere decisivo in A," ha commentato l'allenatore, "ma a conquistarmi è stato il modo in cui si è rimesso in gioco: dopo un grave infortunio e la retrocessione, è rientrato con una determinazione e una ferocia impressionanti." Parole che trasmettono non solo stima, ma anche l'importanza della resilienza e del recupero fisico e mentale nella carriera di un atleta.
Ma la carriera di Fabio Grosso non è solo legata alla sua attuale esperienza in panchina. Rivivendo i momenti magici della notte del 9 luglio, quando l'Italia conquistò il Mondiale di calcio, Grosso condivide riflessioni personali che vanno al di là del mero evento sportivo. "Subito dopo quel rigore alla Francia qualcuno mi disse: ‘Il tempo ti farà capire quanto è stato bello,’" ricorda Grosso. "Ed è proprio così. Le parole non rendono le emozioni che ancora provo." Questi ricordi personali intrecciati con un momento di gloria nazionale offrono uno spaccato del legame indelebile tra passato e presente, un filo conduttore che sembra alimentare la sua passione per il calcio.
Infine, un messaggio di incoraggiamento emerge dal suo dialogo, rivolto a Rino Gattuso, recentemente nominato Commissario Tecnico. "A Rino faccio solo un grande in bocca al lupo. Le qualità per fare bene ci sono e lui le tirerà fuori." Queste parole non sono solo di buon augurio, ma anche un riconoscimento delle capacità di Gattuso, sottolineando un cameratismo tutto italiano che va oltre la competizione. Così, l'intervista di Grosso si chiude con un omaggio ai valori umani e sportivi, tracciando un sentiero di speranza per il futuro del calcio.