Rivoluzione contrattuale nel Calcio: Nuove regole in arrivo

Rivoluzione contrattuale nel Calcio: Nuove regole in arrivo

Il Decreto del Consiglio dei Ministri allunga la durata dei contratti sportivi a otto anni, promettendo trasformazioni epocali

Una svolta epocale sta per investire il mondo dello sport professionistico, in particolare il calcio. Il recente decreto legge, approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri, introduce un cambiamento significativo nei rapporti di lavoro sportivo professionistico. Tra le varie misure urgenti adottate, la più rilevante riguarda la modifica all'articolo 26 del D.Lgs. n. 36/2021, che aumenta la durata massima dei contratti dei giocatori da cinque a otto anni.

Questa innovativa decisione offre alle società calcistiche la possibilità di vincolare i propri atleti per un periodo prolungato, portando i contratti a durare otto anni, anziché il limite di cinque stagioni, vigente da oltre quattro decenni. Con tale cambiamento, i club possono massimizzare il valore delle prestazioni sportive dei giocatori, trasformandole in asset di lungo periodo, con un potenziale miglioramento nella gestione economico-finanziaria delle società.

Uno dei benefici più evidenti di questa modifica risiede nella possibilità per le società di distribuire l'ammortamento dei costi su otto esercizi, rendendo gli investimenti più sostenibili nel lungo termine. L'Avvocato Mattia Grassani ha sottolineato come questa novità possa portare a una pianificazione finanziaria più robusta e lungimirante.

Parallelamente, si intravedono cambiamenti anche per le modalità con cui i giocatori possono risolvere i loro contratti. Attualmente, secondo le regole FIFA, un giocatore sopra i 28 anni può svincolarsi dopo due stagioni, mentre uno più giovane dopo tre. Con le nuove modifiche, Grassani prospetta un periodo "protetto" esteso: quattro anni per gli atleti over 28 e cinque per gli under 28. Questi aggiustamenti, se adottati a livello internazionale, potrebbero necessitare di un lungo periodo di studio e confronto tra i dirigenti e i vari organi sportivi.

Sebbene sia palpabile l'entusiasmo per le nuove possibilità finanziarie, alcune regole restano invariate. Come evidenziato da Calcio e Finanza, dal punto di vista del Fair Play Finanziario UEFA, l'ammortamento del costo del cartellino rimane distribuito su un massimo di cinque stagioni. Questa decisione UEFA del 2023 è stata una risposta diretta a club come il Chelsea, che aveva intrapreso la pratica di accordi estesi oltre gli otto anni per aggirare gli ammortamenti.

In risposta, la Premier League ha anch'essa adottato misure restrittive. Con una netta votazione di 15 a favore, i club inglesi hanno imposto un limite alla durata dell'ammortamento dei cartellini, allineandosi con le norme UEFA sulle cinque stagioni. Queste reazioni dimostrano come il panorama calcistico europeo stia rapidamente adattandosi a una normativa sportiva in costante evoluzione.

In conclusione, mentre il decreto del Consiglio dei Ministri italiano inaugura una nuova era per i contratti sportivi, resta da vedere come il quadro normativo internazionale si adeguerà a tali cambiamenti. Ciò che è certo è che le dinamiche economiche delle società calcistiche sono destinate a subire trasformazioni radicali nei prossimi anni, in un clima di continua evoluzione normativa e finanziaria.

Pubblicato Domenica, 22 Giugno 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Domenica, 22 Giugno 2025

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