In una conferenza stampa carica di emozioni e ricordi, Stefano Pioli ha ufficializzato il suo ritorno alla guida della Fiorentina. Il tecnico, già ex allenatore dell'Al Nassr, ha aperto una nuova pagina a Firenze, presentandosi ai media locali con una chiara determinazione a costruire una squadra vincente. Nonostante la cornice nostalgica della conferenza, pochissimi dettagli sul mercato sono stati svelati, a parte una notizia di rilievo: l'addio di Pietro Terracciano e la promozione di Tommaso Martinelli, classe 2006, come secondo portiere della squadra.
Pioli ha lasciato intendere che il grosso delle operazioni di mercato potrebbe essere posticipato alla fine della tournée inglese della squadra, suggerendo che ci vorrà del tempo per raccogliere informazioni sufficienti per prendere decisioni oculate. Ha accennato a un possibile altro innesto prima del termine del ritiro al Viola Park, ma tutto sembra ancora in fase embrionale.
Parlando dei nuovi arrivati, tra cui figurano nomi di spicco come Edin Dzeko, Fazzini e Viti, Pioli ha confermato che le loro acquisizioni sono state frutto di un'accordo condiviso con la direzione della squadra. In particolare, il tecnico ha rivelato che già ai tempi del Milan aveva messo gli occhi su Dzeko, raccontando un aneddoto interessante: "Il primo anno che prendemmo Zlatan Ibrahimovic non era sicuro che avrebbe continuato con noi alla fine della stagione. Se Zlatan se ne fosse andato, io avevo già chiesto Edin per sostituirlo. È un giocatore di qualità e molto intelligente, ci darà una grande mano".
Per quanto riguarda la composizione della squadra, Pioli ha dichiarato con convinzione che la formazione è completa "per il 70%-75%", il che tradotto sul piano pratico significa che sono attesi almeno altri due o tre arrivi. Il tecnico ha parlato di un possibile innesto a centrocampo, ma ha evitato di scendere nei dettagli: "Un play? Non si deve più parlare di sistemi di gioco. Si deve attaccare e difendere tutti insieme. Devo capire cosa ho a disposizione tra i centrocampisti e poi cercheremo di fronteggiare le eventuali necessità".
La parola d'ordine, secondo Pioli, è 'qualità'. Ha ripetuto più volte l'importanza di avere giocatori di ottima levatura, poiché "più giocatori di qualità abbiamo e più possibilità di vincere avremo". Non ha escluso, infatti, la possibilità di vedere in campo contemporaneamente giocatori del calibro di Kean, Dzeko e Gudmundsson.
Infine, Pioli ha chiarito la sua visione in merito alla gestione di una rosa a disposizione. Preferisce evitare di avere troppi giocatori, il che potrebbe portare a scontento tra quelli che vedrebbero poco il campo. "Mi piacerebbe avere due giocatori per ruolo, di più o meno dello stesso livello, anche se con caratteristiche diverse," ha affermato il tecnico, sottolineando l'importanza di mantenere un equilibrio all'interno della squadra.
Con queste dichiarazioni, Pioli si è mostrato sicuro e pieno di energia, pronto a guidare la Fiorentina verso una nuova entusiasmante stagione, grazie a una combinazione di esperienza e strategia mirata.