Prima di procedere
Un finale incandescente ha segnato la partita tra Milan e Lazio, con i biancocelesti che recriminano per un calcio di rigore non concesso a pochi istanti dal fischio finale. L'episodio chiave ha visto il difensore del Milan, Pavlovic, protagonista di un tocco di mano in area di rigore. Inizialmente, l'arbitro Collu aveva optato per un semplice calcio d'angolo, ma il richiamo del VAR lo ha spinto a rivedere l'azione al monitor.
La decisione di consultare il VAR ha mandato su tutte le furie l'allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, già teso per il risultato in bilico. Le sue veementi proteste gli sono costate l'espulsione. Ma non è finita qui: un membro della panchina della Lazio, anch'egli espulso, ha avuto un acceso confronto con Allegri, aumentando ulteriormente la tensione a bordo campo.
Dopo diversi minuti di concitazione, l'arbitro Collu, dopo aver esaminato le immagini, ha optato per un calcio di punizione in favore del Milan, negando così il rigore alla Lazio. L'azione contestata è avvenuta a soli trenta secondi dalla fine: su un cross dalla sinistra, Romagnoli ha tentato una girata al volo, colpendo con il braccio sinistro Pavlovic, che si trovava di spalle ed era impegnato in un duello con Marusic. L'arbitro, pur riconoscendo il tocco di mano di Pavlovic, ha ravvisato un precedente fallo subito dal difensore rossonero.
Tra le esultanze del pubblico di San Siro, l'arbitro Collu ha revocato il calcio d'angolo per la Lazio, assegnando una punizione al Milan, che ha poi mantenuto il vantaggio di 1-0 fino al termine della partita. Questo episodio, senza dubbio, alimenterà le discussioni e le polemiche nelle prossime ore, con la Lazio che si sentirà penalizzata da una decisione arbitrale che ha avuto un peso determinante sull'esito del match.
Episodi come questo riaprono il dibattito sull'utilizzo del VAR e sulla sua interpretazione, spesso soggetta a valutazioni controverse. Nonostante la tecnologia sia stata introdotta per ridurre gli errori e garantire maggiore equità, alcune decisioni continuano a far discutere, lasciando spazio a dubbi e recriminazioni. Resta da vedere se ci saranno ulteriori sviluppi o prese di posizione ufficiali da parte delle società coinvolte.
