Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso una sentenza significativa per una ricevitoria del gioco del Lotto, annullando un provvedimento amministrativo che revocava la concessione dello stesso. Questo caso emblematico sottolinea l'importanza della precisione nei procedimenti amministrativi, in un settore come quello dei giochi pubblici, dove ogni decisione ha pesanti implicazioni economiche.
La controversia è nata quando l'autorità competente ha deciso di annullare la concessione alla ricevitoria, a causa di presunti ritardi nei versamenti settimanali obbligatori dei proventi del gioco. La questione centrale ruotava attorno a sette versamenti considerati tardivi, quattro dei quali ritardati di oltre tre giorni lavorativi e con importi significativi rispetto alla media degli incassi settimanali. Di conseguenza, era stato anche deciso di incamerare il deposito cauzionale della ricevitoria, misura che aveva ulteriormente aggravato la situazione dell'esercente.
Di fronte a questa decisione, il titolare della ricevitoria ha presentato ricorso, sostenendo che il calcolo dei giorni di ritardo era stato scorretto. Infatti, l'amministrazione aveva incluso nel computo anche i giorni di sabato e domenica, giorni in cui la consuetudine lavorativa non prevede attività bancarie. Questo errore di calcolo ha portato a considerare tardivi quattro versamenti, quando in realtà, escludendo i giorni non lavorativi, solo due sarebbero stati effettivamente oltre il limite consentito dalla normativa vigente.
Il tribunale, valutando questi argomenti, ha riscontrato un sostanziale difetto di istruttoria da parte dell'amministrazione. Infatti, la decisione di revocare la concessione era basata su un presupposto errato circa il conteggio dei ritardi nei versamenti. La corretta esclusione delle giornate festive e del sabato dal calcolo riduceva a due il numero di versamenti realmente tardivi oltre la soglia dei tre giorni lavorativi. Questo dato ha reso ingiustificata la revoca della concessione, visto che il numero di ritardi richiesto per tale azione non era stato effettivamente superato.
I giudici hanno quindi deciso di annullare la determinazione amministrativa, sottolineando l'importanza di rispettare criteri chiari e corretti nel processo decisionale futuro. Hanno inoltre stabilito che le spese legali fossero compensate tra le parti, riconoscendo la particolare complessità del caso che ha portato a questa incertezza. Questa sentenza rappresenta un precedente importante, riaffermando quanto sia cruciale un'istruttoria accurata e priva di vizi procedurali, soprattutto in un contesto come quello del gioco pubblico, spesso al centro di controversie legali intricate e con potenziali gravi ripercussioni per gli operatori del settore.