Sala scommesse a Venezia: il TAR respinge il ricorso

Sala scommesse a Venezia: il TAR respinge il ricorso

Il TAR Veneto conferma lo stop all'apertura di una sala per scommesse a meno di 400 metri da un centro per disabili

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto, nella sua Terza Sezione, ha recentemente emesso una sentenza che ha fatto discutere, ribadendo la rilevanza delle normative regionali nella lotta alla ludopatia. Al centro della decisione vi è il ricorso di una società intenzionata ad aprire una sala per scommesse sportive e apparecchi VLT (Videolottery Terminal) in un immobile attualmente destinato alla ristorazione.

Il Comune di Venezia, sede della controversia, aveva negato l'autorizzazione necessaria per l'avvio dell'attività a causa della posizione dell'immobile, ubicato a soli 363,9 metri da una struttura ricettiva per persone con disabilità. Questo tipo di struttura rientra tra i cosiddetti 'luoghi sensibili' tutelati dalla legge regionale n. 38 del 2019, che stabilisce una distanza minima di 400 metri per prevenire fenomeni di ludopatia.

La società ricorrente ha contestato questa misura, sostenendo che la distanza dovesse essere calcolata dall'ingresso principale, situato a 410 metri, e non da un cancello secondario. In aggiunta, la società ha messo in dubbio la legittimità della legge regionale, proponendo un confronto con la normativa nazionale e i dettami dell'Intesa Stato-Regioni del 2017.

Nonostante le argomentazioni presentate, il TAR Veneto ha confermato la decisione del Comune. Il Tribunale ha ritenuto corrette le misurazioni svolte dalla Polizia Locale, stabilendo che il criterio della distanza deve tenere conto di qualsiasi accesso esistente e potenzialmente utilizzabile. Questo chiarimento è stato supportato da una serie di precedenti giurisprudenziali e dall'interpretazione della Corte costituzionale, la quale ha già validato la legittimità delle leggi regionali che fissano distanze minime dai luoghi sensibili.

In definitiva, il TAR ha rigettato il ricorso, ordinando alla società di risarcire il Comune per le spese legali, quantificate in 2.000 euro oltre agli accessori di legge. La sentenza ha ribadito l'importanza delle normative locali nella tutela delle persone più vulnerabili in contesti dove il rischio di dipendenza da gioco d'azzardo è particolarmente alto. Questo caso evidenzia come le leggi regionali possano efficacemente interagire con le normative nazionali e le disposizioni interregionali per affrontare problematiche sociali complesse.

La decisione del TAR rappresenta un precedente significativo per altri casi simili in cui si valuta l'impatto delle attività di gioco d'azzardo vicino a luoghi sensibili. Essa ribadisce anche il principio per cui la protezione delle categorie più deboli deve prevalere su esigenze di tipo commerciale, sottolineando così l'importanza della responsabilità sociale d'impresa in settori critici come quello del gioco.

Pubblicato Venerdì, 22 Agosto 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Venerdì, 22 Agosto 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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