Ludopatia e gioco responsabile: L'invito di Agcom a fare chiarezza

Ludopatia e gioco responsabile: L'invito di Agcom a fare chiarezza

Massimiliano Capitanio solleva questioni critiche sulla regolamentazione del gioco d'azzardo legale e sul Decreto Dignità

Massimiliano Capitanio, attuale Commissario di Agcom – l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha recentemente preso posizione su un tema di crescente importanza: la ludopatia e il gioco responsabile. Capitanio ha sottolineato come nel dibattito pubblico spesso vi sia una significativa confusione nel distinguere tra gioco d’azzardo, gioco responsabile e gioco legale, opponendosi fermamente al gioco illegale, gestito dalla criminalità organizzata e dalle mafie. Secondo lui, uno degli errori più gravi è la mancanza di una chiara distinzione tra il gioco autorizzato dallo Stato e quello illegale.

Dal suo punto di vista, esiste una criticità strutturale rappresentata dalla sanzione unica da 50mila euro prevista dal Decreto Dignità, che colpisce indistintamente grandi aziende del web e piccoli tabaccai di provincia, non distinguendo tra soggetti coinvolti involontariamente e organizzazioni ben più strutturate e malintenzionate. Ricordando un intervento precedente in Parlamento, Capitanio ha manifestato scetticismo circa l’efficacia e la proporzionalità delle misure del decreto in questione. Già nel 2019, l’Agcom aveva segnalato al Governo la necessità di alcune revisioni, suggerendo modifiche a norme che, secondo loro, penalizzano anche violazioni minori senza un criterio rilevante.

La questione ha riacceso il dibattito pubblico con la recente decisione del TAR Lazio, che ha sospeso una sanzione di 157mila euro imposta a un giovane creatore di contenuti per video considerati promozionali del gioco d’azzardo. Capitanio ha evidenziato l’apparente assurdità di una multa così elevata nei confronti di un individuo che aveva guadagnato meno di mille euro e i cui video avevano ottenuto pochissime visualizzazioni. Il TAR ha sollevato dubbi sulla compatibilità della sanzione con i principi costituzionali di uguaglianza, proporzionalità e diritto di proprietà, rinviando la decisione alla Corte costituzionale.

Capitanio ha poi riassunto i tre punti fondamentali già evidenziati in passato dall’Agcom: 1) la contraddizione di uno stato che, da un lato, legittima il gioco legale e, dall’altro, ostacola qualsiasi forma di comunicazione commerciale; 2) l’inevitabile confusione tra legale e illegale, che mette i consumatori a rischio in assenza di pubblicità trasparenti; 3) la sproporzione nelle sanzioni, che talvolta colpiscono anche infrazioni lievi senza considerare il contesto.

Guardando al futuro, Capitanio avverte della necessità di assicurarsi che le comunicazioni inerenti al gioco responsabile, ora più chiare grazie al recente Decreto di riordino del settore approvato nel marzo scorso, non diventino di fatto strumenti per attirare al gioco. La sua conclusione è un appello a stabilire regole definite, che riflettano un equilibrio tra la protezione dei diritti individuali e la sostenibilità di un sistema regolamentato, andando oltre semplici dichiarazioni di principio e soluzioni superficiali. In questo contesto, è fondamentale un dialogo serrato tra istituzioni, esperti e pubblico per risolvere in modo efficace le criticità attuali e prevenire potenziali effetti negativi derivanti da normative non perfettamente calibrate.

Fonte e Foto: Jamma.it

Pubblicato Lunedì, 11 Agosto 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Lunedì, 11 Agosto 2025

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