Il dibattito infuria nell'industria videoludica: come riconoscere adeguatamente il contributo di tutti gli artisti che danno vita ai personaggi digitali? La questione è emersa con forza in seguito alle nomination ai The Game Awards 2025, in particolare per quanto riguarda Clair Obscur: Expedition 33, il gioco di ruolo a turni sviluppato da Sandfall Interactive. Il titolo ha ricevuto plausi da critica e pubblico, ma la nomination di Charlie Cox come Best Performer per il doppiaggio del protagonista Gustave ha sollevato un interrogativo: perché Maxence Cazorla, l'attore responsabile della performance capture fisica del personaggio, è stato escluso dal riconoscimento ufficiale?
Cazorla, attore francese che ha prestato il suo corpo e i suoi movimenti non solo a Gustave ma anche ad altri personaggi del gioco, ha condiviso la sua prospettiva in un'intervista esclusiva. Ha espresso gratitudine per le parole di Cox, che già a novembre aveva pubblicamente riconosciuto il suo ruolo cruciale: "È stato un onore incredibile che Charlie abbia riconosciuto pubblicamente il mio lavoro. Sono stato profondamente toccato dalla sua umiltà e generosità", ha affermato Cazorla, sottolineando l'importanza del rispetto reciproco tra professionisti.
Il processo produttivo di Clair Obscur: Expedition 33 segue un flusso di lavoro standard per molti titoli AAA moderni. Cazorla ha spiegato che la lavorazione è iniziata con le sessioni di performance capture, in cui gli attori interpretavano le scene come in un film, sotto la direzione di Guillaume Broche, game director presso Sandfall Interactive. Solo successivamente, una volta integrate le animazioni nel game engine e finalizzate le sequenze cinematiche, i doppiatori sono entrati in studio per registrare le loro battute. Questa separazione temporale tra motion capture e voice acting è una prassi comune, ma crea disconnessioni quando si tratta di attribuire i meriti individuali.
La questione si complica ulteriormente considerando la struttura del cast di Clair Obscur: Expedition 33. Il titolo presenta numerosi personaggi nati dalla collaborazione tra performer francesi e doppiatori anglofoni: Maelle è interpretata fisicamente da Charlotte Hoepffner e doppiata da Jennifer English (nota per il suo ruolo in Baldur's Gate 3), Lune vede la collaborazione tra Estelle Darnault e Kirsty Rider, mentre Verso nasce dall'unione tra Ben Starr (protagonista di Final Fantasy XVI) e lo stesso Cazorla. Questa stratificazione rende difficile attribuire il successo di un personaggio a una singola performance.
Interrogato sulla possibilità di creare una categoria specifica per la motion capture agli awards del settore, Cazorla ha espresso una visione più ampia e inclusiva. Ritiene che isolare singoli contributi rischi di rendere invisibili altri professionisti fondamentali: "Il modo più giusto per celebrare i performer è celebrare il personaggio stesso", ha dichiarato, lodando l'approccio già adottato dai DICE Awards che premiano i Best Character piuttosto che singole performance. Questo sistema riconoscerebbe simultaneamente doppiatori, motion capture artist, sceneggiatori, character designer e tutti coloro che contribuiscono a dare vita a un protagonista videoludico memorabile. Questa prospettiva valorizzerebbe il lavoro di squadra e l'interdipendenza delle diverse discipline coinvolte nello sviluppo di un videogioco.
La riflessione di Cazorla tocca un nervo scoperto dell'industria videoludica contemporanea. Mentre il cinema ha da decenni categorie consolidate che separano recitazione, doppiaggio e altri contributi tecnici, il gaming fatica ancora a trovare formule che rappresentino adeguatamente la propria specificità produttiva. Titoli come The Last of Us Part II, God of War Ragnarök o lo stesso Baldur's Gate 3 hanno dimostrato come la qualità delle performance sia diventata un elemento cruciale nell'esperienza videoludica moderna, ma i sistemi di riconoscimento faticano a evolversi alla stessa velocità del medium stesso.
Il caso di Clair Obscur: Expedition 33 è emblematico perché coinvolge anche la dimensione internazionale della produzione videoludica. Il team francese di Sandfall Interactive ha costruito un sistema ibrido che sfrutta il talento locale per le performance fisiche mentre si rivolge al mercato anglofono attraverso doppiatori riconosciuti. Questa strategia, sempre più comune tra gli studi europei e asiatici, crea ulteriori livelli di complessità quando si tratta di attribuire paternità creative.
Cazorla ha concluso sottolineando come i videogiochi siano per natura una forma d'arte collaborativa, dove i personaggi risuonano con i giocatori proprio perché molteplici artisti vi infondono la propria anima. Celebrare una categoria Best Character permetterebbe di riconoscere questa natura collettiva senza escludere nessuno dei contributi fondamentali. Un approccio che non sminuirebbe il lavoro di star come Cox, Starr o English, ma lo contestualizzerebbe all'interno dell'ecosistema creativo che rende possibile l'esistenza stessa dei personaggi che interpretano. La sua proposta mira a dare visibilità a tutti i professionisti che contribuiscono, spesso nell'ombra, alla creazione di esperienze videoludiche memorabili.


