Prima di procedere
Apple ha raggiunto un accordo con il Consiglio amministrativo per la difesa economica (CADE) del Brasile, l'autorità antitrust del paese, per consentire l'utilizzo di store di applicazioni di terze parti sui dispositivi iOS. Questa decisione, che entrerà in vigore nel 2026, rappresenta una svolta significativa nella politica di Apple, da sempre restia ad aprire il proprio ecosistema mobile a soluzioni alternative all'App Store.
L'indagine del CADE, avviata nel 2022, contestava ad Apple pratiche anticoncorrenziali legate alla gestione dell'App Store e alle restrizioni imposte agli sviluppatori. L'accordo prevede che Apple dovrà permettere agli sviluppatori di utilizzare store di applicazioni alternativi e di integrare sistemi di pagamento diversi da quello proprietario. Le comunicazioni relative al passaggio dall'App Store a piattaforme di terze parti dovranno essere formulate in modo neutrale.
Pur aprendo a store e sistemi di pagamento alternativi, Apple manterrà il diritto di applicare commissioni sulla maggior parte delle transazioni. Gli acquisti effettuati tramite l'App Store continueranno ad essere soggetti alle commissioni esistenti, suddivise in una commissione standard del 25%, una commissione del 10% per programmi specifici (come quelli dedicati ai piccoli sviluppatori) e un ulteriore 5% per l'utilizzo del sistema di pagamento di Apple. Per gli acquisti effettuati al di fuori dell'App Store, verrà applicata una commissione del 15% per il reindirizzamento degli utenti a sistemi di pagamento esterni tramite pulsanti o link. Nel caso in cui lo sviluppatore si limiti a informare l'utente della possibilità di utilizzare un sistema di pagamento alternativo senza fornire un link diretto, non verrà applicata questa commissione, ma sarà comunque dovuta una "commissione tecnologica di base" (Core Technology Commission) del 5%.
La decisione del Brasile segue analoghe aperture da parte di Apple in Europa e in Giappone, dove le autorità di regolamentazione hanno espresso preoccupazioni simili in merito alle pratiche dell'azienda. Negli Stati Uniti, Apple è stata costretta a consentire l'inserimento di link all'interno delle app che rimandano a sistemi di pagamento esterni.
Apple ha tradizionalmente difeso la chiusura del proprio ecosistema mobile, adducendo motivazioni legate alla sicurezza degli utenti. Tuttavia, i regolatori di diversi paesi hanno respinto queste argomentazioni, ritenendo che le restrizioni imposte da Apple limitino la concorrenza e danneggino l'innovazione. In Brasile, Apple ha ricevuto un termine di 105 giorni per implementare le modifiche richieste. In caso di mancato rispetto, l'azienda sarà soggetta a una multa di 150 milioni di real (circa 27 milioni di dollari).
In una dichiarazione ufficiale, Apple ha affermato: "Al fine di rispettare i requisiti dell'autorità di regolamentazione CADE, Apple apporterà modifiche che influenzeranno le applicazioni per iOS in Brasile. Sebbene queste modifiche creeranno nuovi rischi per la privacy e la sicurezza degli utenti, abbiamo lavorato per mantenere la protezione da alcune minacce, comprese importanti misure di sicurezza per i giovani utenti. Queste misure di sicurezza non elimineranno tutti i rischi, ma contribuiranno a garantire che iOS rimanga la migliore e più sicura piattaforma mobile disponibile in Brasile, e continueremo a difendere gli interessi di utenti e sviluppatori".
L'apertura agli store di terze parti potrebbe portare a una maggiore concorrenza nel mercato delle applicazioni per iOS, offrendo agli utenti una più ampia scelta e potenzialmente riducendo i costi. Tuttavia, solleva anche interrogativi in merito alla sicurezza e alla privacy, in quanto gli store alternativi potrebbero non essere soggetti agli stessi standard di controllo e protezione dell'App Store.
