L'industria delle corse ippiche della Gran Bretagna si sta sollevando in un fronte comune per contrastare una nuova proposta di riforma fiscale che potrebbe infliggere un duro colpo economico al settore. Secondo le stime, l'aumento delle tasse potrebbe comportare una perdita annuale compresa tra 66 e 160 milioni di sterline, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, in particolare nelle aree rurali del paese.
Il British Horseracing Authority (BHA), l'ente regolatore delle corse ippiche nel Regno Unito, ha esortato il Tesoro britannico a riconsiderare l'attuale proposta di tassazione. Il BHA sostiene che le nuove misure rischiano di incentivare un boom del gioco d'azzardo illegale, deviando i giocatori verso il mercato nero e danneggiando ulteriormente l'integrità economica del settore.
Tra i principali sostenitori di questa iniziativa si annoverano il Jockey Club, la Arena Racing Company e l'Associazione degli Ippodromi e dei Proprietari di Cavalli, che richiedono l'introduzione di un'imposta ridotta specificamente per le scommesse sulle corse ippiche. Si argomenta che questo sport, con le sue radici storiche e culturali profondamente intrecciate con le scommesse, merita un trattamento fiscale speciale. I sostenitori evidenziano come le scommesse basate sulle corse di cavalli si basino su competenze specifiche, rappresentando dunque un'area distinta rispetto ad altre forme di gioco d'azzardo.
Brant Dunshea, attuale amministratore delegato ad interim del BHA, ha sottolineato che a differenza delle altre attività di gioco, le scommesse ippiche si fondano su abilità e conoscenze specifiche, suggerendo di conseguenza che il governo dovrebbe valutare questi elementi unici nella formulazione delle sue politiche fiscali.
L'aumento fiscale programmato arriva in un contesto di continua pressione sull'industria delle corse, che già affronta sfide significative, tra cui la concorrenza crescente da parte di forme di intrattenimento più moderne e un mutamento nel comportamento dei consumatori. Gli appassionati di corse, così come i lavoratori del settore, esprimono la loro preoccupazione riguardo al futuro di un'industria che non solo rappresenta una parte significativa dell'identità nazionale, ma che contribuisce anche economicamente in modo sostanziale alla società britannica.
Le associazioni chiedono urgentemente un dialogo con i legislatori per trovare una soluzione che possa mantenere il fragile equilibrio tra l'incasso fiscale e la sostenibilità del settore. Il risultato di questa battaglia fiscale potrebbe avere ripercussioni durature non solo sull'occupazione e sull'economia rurale del Regno Unito, ma anche sul sostentamento di numerose famiglie che dipendono dalle attività legate alle corse ippiche.
Negli ultimi anni, l'industria delle corse ha investito notevoli risorse nel migliorare l'integrità e la sicurezza del settore, oltre che nel promuovere buone pratiche di gioco responsabile tra i suoi clienti. Tuttavia, la minaccia di un'imposizione fiscale aggiuntiva rischia di vanificare molti di questi sforzi, spingendo ulteriormente l'industria verso l'incertezza e il declino.