La mancanza di un minuto di raccoglimento sui campi della Serie A per commemorare Bruno Pizzul, scomparso lo scorso 5 marzo all'età di 86 anni, lascia un velo di incomprensione. Pizzul ha rappresentato una voce iconica per il calcio italiano, capace di emozionare intere generazioni con le sue telecronache avvincenti e appassionate. Solo qualche anno fa, era addirittura stato proposto come telecronista per la finale di Euro 2021, quand’era difficile trovare Alberto Rimedio. Sebbene non avesse potuto commentare l'evento a livello nazionale, annunciò gioiosamente a nome della sua comunità di Cormons: "Siamo Campioni d'Europa"
Nessun momento di commiato
La sua morte è stata trattata con superficialità dalla Lega Serie A e dalla Federcalcio, che, pur esprimendo condoglianze e belle parole, hanno trascurato l'opportunità di rendere omaggio a un gigante del nostro sport. È incredibile pensare che non ci sia stato un momento di commiato da parte degli stadi, dove Pizzul ha narrato le avventure del calcio, dai club ai successi della Nazionale. La sua voce vivrà nei ricordi di tutti gli sportivi, ma il silenzio della Serie A è un fallimento di stile inaccettabile.
La figura di Pizzul
Per esempio, mentre si è tenuta una commemorazione per Totò Schillaci, il narratore delle sue gesta è stato dimenticato; Pizzul ha contribuito a creare la magia delle notti indimenticabili di Italia '90, descrivendo le meraviglie di calciatori come Baggio e Schillaci, rendendo indimenticabili momenti che hanno segnato la storia del calcio azzurro, compresi i drammatici rigori contro l'Argentina. Ricordiamo insieme il teso silenzio al San Paolo di Napoli, quando Pizzul, nel 1990, comunicò la triste conclusione della semifinale, pronunciando la frase: "L'Argentina è finalista della Coppa del Mondo. Sono immagini che non avremmo mai voluto commentare". È innegabile l'intenso legame che Pizzul ha avuto con i successi delle squadre italiane in competizioni internazionali. È strano e deludente vedere che un minuto di rispetto sia avvenuto solo in contesti come il match di Serie D a Scafati, ma non nei palcoscenici più prestigiosi della Serie A.
Nonostante le parole toccanti contenute nel comunicato della Lega Serie A, che ha definito Pizzul un "storico giornalista e telecronista" che ha accompagnato generazioni di appassionati, la realtà non rende giustizia a quanto davvero rappresentasse. "Il giornalismo sportivo perde una delle sue figure di riferimento", si afferma nel messaggio, ma questa dichiarazione appare vuota senza azioni concrete. La professionalità e il calore della sua voce saranno sempre nel cuore degli amanti dello sport. L'attenzione e le condoglianze espresse dalla Lega risultano quindi tardive e incomplete, e l'assenza di una commemorazione a lui dedicata è un'ingiustizia che non possiamo ignorare.
Fonte: fanpage.it