L'agenzia Reuters ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile coinvolgimento di Intel in una controversia legata a una società parzialmente soggetta a sanzioni statunitensi. Il colosso dei processori è sospettato di aver testato apparecchiature per l'incisione di wafer prodotte da ACM Research, le cui divisioni asiatiche sono nel mirino delle sanzioni degli Stati Uniti.
Queste divisioni, situate rispettivamente a Shanghai e in Corea del Sud, sono state bandite dall'accesso alle tecnologie americane a partire dall'anno precedente, sebbene tale divieto non si estenda alla sede centrale di ACM Research, situata in California. Questo fornitore di attrezzature per l'incisione di wafer di silicio tramite il cosiddetto metodo a liquido possiede anche una divisione nello stato dell'Oregon, situata a breve distanza dal laboratorio avanzato di Intel, dove negli ultimi anni sono stati sviluppati nuovi processi tecnologici.
Come spesso accade, il motivo dell'imposizione di sanzioni alle divisioni asiatiche di ACM Research è stato l'invio di attrezzature specializzate a specifiche società cinesi come SMIC, YMTC e CXMT. Fondata nel 1998 da David Wang, ACM Research ha il suo quartier generale in California, ma da qualche tempo ha concentrato tutte le sue attività di ricerca a Shanghai. La dirigenza sottolinea che l'attività americana di ACM Research opera in isolamento dalle divisioni asiatiche e che vengono adottate tutte le misure necessarie per prevenire la fuga di informazioni in Cina.
I legislatori americani hanno già espresso preoccupazione per il fatto che Intel stesse valutando la possibilità di utilizzare le apparecchiature di ACM Research nella produzione dei suoi chip avanzati con tecnologia 14A. Si teme che tecnici cinesi possano paralizzare la produzione di chip Intel disattivando a distanza le apparecchiature e che informazioni troppo sensibili per la sicurezza nazionale possano essere scambiate con la parte cinese tramite i canali Intel. Va notato che la tecnologia a 14A di Intel è un nodo di processo all'avanguardia progettato per competere con i principali produttori di chip a livello globale.
ACM Research continua a negare il suo legame con le società cinesi legate al complesso industriale della difesa cinese. Afferma di aver fornito campioni delle sue apparecchiature a un cliente americano, ma in generale il mercato locale non è strategicamente importante per l'azienda. Nel mercato globale delle apparecchiature per l'incisione di wafer, l'azienda occupa circa il 24° posto con una quota non superiore all'8%. Secondo Reuters, un produttore americano di chip ha certificato le apparecchiature ACM Research per l'uso nei suoi stabilimenti americani. Le apparecchiature cinesi di questa classe sono generalmente più economiche del 20-30% rispetto alle controparti occidentali, quindi, con caratteristiche adeguate, potrebbero essere più vantaggiose da utilizzare per la stessa Intel, che attualmente sta affrontando difficoltà finanziarie.
Le implicazioni di questa situazione sono molteplici. Da un lato, sollevano interrogativi sull'efficacia delle sanzioni statunitensi e sulla capacità delle aziende di aggirarle. Dall'altro, evidenziano la crescente competizione nel settore dei semiconduttori e la necessità per le aziende di trovare soluzioni innovative per ridurre i costi e migliorare l'efficienza. Resta da vedere come si evolverà questa vicenda e quali saranno le conseguenze per Intel, ACM Research e l'industria dei semiconduttori nel suo complesso. La trasparenza e la conformità alle normative internazionali saranno fondamentali per garantire la fiducia e la stabilità nel settore tecnologico.
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