Prima di procedere
Il mondo dell'intelligenza artificiale conversazionale è in fermento. Dopo l'annuncio di Google del suo nuovo modello Gemini Flash 3.0, OpenAI ha risposto aprendo ufficialmente ChatGPT alle app di terze parti. Questa mossa strategica mira a trasformare ChatGPT in un hub centrale per servizi e funzionalità esterne, offrendo agli utenti un'esperienza più ricca e personalizzata.
Gli sviluppatori ora possono inviare le proprie app alla ChatGPT App Directory per la pubblicazione, naturalmente soggetta a revisione. L'App Directory, attualmente in versione Beta, è accessibile tramite la voce "Apps" nel menu di navigazione laterale o all'indirizzo chatgpt.com/apps. Durante una conversazione, le app possono essere attivate in diversi modi: menzionandole direttamente (ad esempio, "@photoshop") o selezionandole manualmente. In alcuni casi, ChatGPT stesso suggerirà automaticamente le app più pertinenti in base al contesto della conversazione.
Questa integrazione permetterà a ChatGPT di eseguire azioni concrete come ordinare la spesa, creare presentazioni o gestire task lavorativi specifici. OpenAI sta anche testando sistemi di suggerimenti per mostrare le app più rilevanti in base alle preferenze dell'utente, che potrà fornire feedback direttamente a ChatGPT.
Per gli sviluppatori, l'Apps SDK, attualmente in Beta, è il punto di partenza per creare esperienze "chat-native". OpenAI suggerisce di sviluppare app semplici e specifiche, focalizzate su esigenze ben precise. Le app dovranno rispettare rigorosi requisiti di sicurezza e privacy, garantendo agli utenti il controllo completo sulle app collegate, con la possibilità di disattivarle in qualsiasi momento. Le prime app approvate saranno pubblicate gradualmente a partire dal prossimo anno.
Parallelamente, alcune delle app di terze parti già disponibili con partner come Spotify e Canva si stanno espandendo in più mercati, incluso quello europeo, secondo quanto riporta The Verge. Questo indica un crescente interesse verso l'integrazione di ChatGPT con servizi esistenti, ampliando le sue funzionalità e raggiungendo un pubblico più vasto.
Al momento, OpenAI sta valutando diversi modelli di monetizzazione. Inizialmente, sarà possibile collegare le app a siti esterni per transazioni di beni fisici, con l'intenzione di estendere in futuro il supporto anche ai beni digitali. L'azienda sta sperimentando diverse opzioni e prevede di fornire maggiori dettagli a breve. L'apertura di ChatGPT alle app di terze parti rappresenta un passo significativo nell'evoluzione dell'intelligenza artificiale conversazionale. Questa mossa non solo amplia le funzionalità di ChatGPT, ma crea anche nuove opportunità per gli sviluppatori e offre agli utenti un'esperienza più integrata e personalizzata. Resta da vedere come si evolverà questo ecosistema in rapida crescita e quali nuove possibilità emergeranno nel futuro.
L'integrazione di Apple Music, annunciata il 17 Dicembre, è un esempio concreto di come questa nuova funzionalità può arricchire l'esperienza utente. Basterà una semplice frase per creare la playlist perfetta, dimostrando il potenziale di ChatGPT come assistente personale intelligente e versatile.
