La Coppa d'Africa, croce e delizia dei club europei, torna a far discutere. L'edizione del 2025, in programma dal 21 dicembre al 18 gennaio, ha riacceso la storica disputa tra club e federazioni africane riguardo alla disponibilità dei calciatori. La FIFA, dopo intense pressioni, ha deciso di posticipare la data di rilascio dei giocatori convocati per il torneo continentale al 15 dicembre, anziché l'8 dicembre come inizialmente previsto. Una settimana in più a disposizione dei club europei che ha scatenato l'ira delle federazioni africane.
La decisione della FIFA è stata accolta con favore dai club europei, che potranno contare sui propri giocatori africani per un ulteriore turno di coppe europee e per una giornata di campionato prima della sosta invernale. Un sospiro di sollievo per molti allenatori, che temevano di perdere pedine fondamentali per un periodo cruciale della stagione. Tra i club italiani che beneficeranno maggiormente di questo rinvio, spiccano la Roma, che potrà schierare Evan Ndicka e Neil El Aynaoui nelle sfide contro il Celtic in Europa League e contro il Como in campionato, e il Como stesso, che spera di recuperare Assane Diao per la partita contro i giallorossi. Anche Atalanta, Lecce e Udinese possono tirare un sospiro di sollievo. L'Atalanta avrà a disposizione Lookman e Kossonou per l'importante match di Champions League contro il Chelsea e per la partita di Serie A contro il Cagliari. Il Lecce, potenzialmente, potrebbe perdere fino a sette giocatori (Gaspar (Angola); Kouassi (Costa d'Avorio); N'Dri (Costa d'Avorio); Coulibaly (Mali); Maleh (Marocco); Rafia (Tunisia) e Banda (Zambia)), mentre l'Udinese potrebbe rinunciare a sei (Okoye (Nigeria); Zemura (Zimbabwe); Kamara (Costa d'Avorio); Bayo (Costa d'Avorio); Modesto (Angola); Gueye (Senegal)).
Le federazioni africane, dal canto loro, non hanno nascosto la propria frustrazione. Molte avevano già programmato i ritiri pre-torneo a partire dall'8 dicembre, con spese già sostenute per viaggi e alloggi. La decisione della FIFA ha scombussolato i loro piani, creando non pochi disagi logistici e organizzativi. La CAF (Confederazione Africana di Calcio) ha espresso il proprio disappunto, sottolineando come questa decisione penalizzi le nazionali africane, costrette a preparare un torneo così importante con un periodo di tempo ridotto. La FIFA, consapevole delle difficoltà, ha invitato le nazionali africane e i club a trovare soluzioni individuali attraverso discussioni bilaterali, offrendo la propria mediazione in caso di controversie. La decisione di allinearsi al principio utilizzato per la Coppa del Mondo 2022, con un periodo di rilascio ridotto a sette giorni, non sembra però aver placato gli animi.
La Coppa d'Africa, con il suo fascino e la sua imprevedibilità, continua a essere un torneo che divide e appassiona, un banco di prova per talenti emergenti e una vetrina per il calcio africano. Tuttavia, la sua collocazione nel calendario internazionale rimane un temaSpinaceto di discussione, con la necessità di trovare un equilibrio tra le esigenze dei club e le ambizioni delle nazionali.
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