Prima di procedere
Il Gran Premio di Austin 2025 è stato teatro di una controversia che ha visto protagonista il team Red Bull, multato con 50.000 euro per un'infrazione apparentemente minore. Tuttavia, dietro questa sanzione si cela un retroscena che ha sollevato non poche polemiche nel paddock della Formula 1. Un meccanico della squadra di Milton Keynes è stato sorpreso a tornare sulla griglia di partenza durante il giro di formazione, un'azione vietata dal regolamento che impone a tutti i membri del team di rientrare ai box una volta che le monoposto lasciano la pit lane. La motivazione di questo gesto inatteso ha destato scalpore: sembra che il meccanico avesse l'intenzione di rimuovere un nastro adesivo posizionato dalla McLaren sul muretto adiacente alla piazzola di partenza di Lando Norris.
Questo nastro, apparentemente innocuo, rappresentava un riferimento visivo cruciale per il pilota britannico, aiutandolo a posizionare la sua monoposto nel punto ideale sulla griglia. Come noto, la visibilità dalla cabina di pilotaggio è limitata e i piloti si affidano a diversi indicatori per massimizzare la loro posizione di partenza. La FIA prevede una linea gialla orizzontale accanto a ciascuna piazzola, ma alcuni team, tra cui la McLaren, ricorrono a ulteriori stratagemmi per fornire ai propri piloti un vantaggio millimetrico.
L'obiettivo del presunto sabotaggio era chiaro: ostacolare Norris nella cruciale fase di partenza, in cui ogni centimetro guadagnato può fare la differenza, specialmente in una pista come quella di Austin, dove la prima curva è un punto di sorpasso chiave. La Red Bull, consapevole della minaccia rappresentata dalla McLaren, non voleva correre il rischio di vedere Verstappen perdere la leadership al via. Se Norris avesse superato il limite della piazzola, avrebbe subito una penalità che avrebbe potuto compromettere la sua gara, favorendo così il campione del mondo.
Il tentativo del meccanico Red Bull, tuttavia, non è andato a buon fine. La McLaren aveva previsto questa eventualità e aveva utilizzato uno speciale nastro adesivo con trama esagonale, progettato per aderire saldamente al muretto e resistere ai tentativi di rimozione. Inoltre, un meccanico della McLaren era rimasto a bordo pista per proteggere il nastro, impedendo al rivale di agire indisturbato. Nonostante ciò, il meccanico Red Bull avrebbe ignorato gli avvertimenti dei commissari di gara, che gli avevano intimato di allontanarsi per consentire la chiusura del cancello. Questa violazione ha comportato la multa di 50.000 euro.
Episodi come questo non sono nuovi nel mondo della Formula 1, dove la competizione è spietata e ogni dettaglio può fare la differenza. Già in passato si sono verificati tentativi di interferire con i riferimenti di posizionamento dei rivali, come nel 2021, quando Red Bull e Mercedes si infastidivano a vicenda con i cavi dell'aria compressa durante i pit stop. Il Team Principal della Red Bull, Laurent Mekies, ha commentato l'accaduto dichiarando di rispettare pienamente i commissari, ma ha anche espresso la sua versione dei fatti, affermando che il suo meccanico non aveva seguito le istruzioni di un commissario. Al di là delle sanzioni e delle polemiche, questo episodio evidenzia la tensione e l'alta posta in gioco che caratterizzano la Formula 1, dove ogni team è disposto a tutto per ottenere un vantaggio, anche a costo di infrangere il regolamento.
