Quante volte ci siamo chiesti quanto incida sulla bolletta lasciare il caricabatterie dello smartphone attaccato alla presa elettrica tutta la notte? La risposta, analizzando i consumi in standby, potrebbe sorprendere. Molti, per comodità, inseriscono il cavo nel telefono prima di dormire, certi di avere il dispositivo carico al 100% al risveglio. Ma questa abitudine ha un costo?
La preoccupazione principale non riguarda tanto l'usura della batteria, poiché le moderne tecnologie hanno ridotto drasticamente questo rischio, quanto l'impatto economico e ambientale del consumo continuo di energia. Cerchiamo di fare chiarezza.
Un caricabatterie ha la funzione di convertire la corrente alternata (AC) proveniente dalla presa di corrente in corrente continua (DC), necessaria per alimentare la batteria dello smartphone. I caricabatterie più recenti sono progettati per interrompere automaticamente il flusso di energia una volta raggiunta la carica completa, evitando il sovraccarico. Tuttavia, anche quando non è in funzione, un caricabatterie collegato alla presa continua ad assorbire una piccola quantità di energia, il cosiddetto consumo in standby.
L'entità di questo consumo varia in base al modello del caricabatterie e alla sua efficienza energetica. In generale, si stima che un caricabatterie in standby consumi tra 0,1 e 0,5 watt. Prendendo come riferimento il valore massimo di 0,5 watt e ipotizzando che il caricabatterie rimanga collegato per 10 ore al giorno, otteniamo un consumo giornaliero di 5 Wh (wattora). Su base annuale, questo si traduce in 1825 Wh, equivalenti a 1,825 kWh (kilowattora). Considerando un costo medio dell'energia elettrica di 0,20 euro/kWh (un valore indicativo, che può variare a seconda del fornitore e del tipo di contratto), il costo annuale di un caricabatterie lasciato sempre inserito nella presa ammonta a circa 0,365 euro.
Come si può notare, si tratta di una cifra decisamente contenuta, che difficilmente inciderà in modo significativo sulla bolletta elettrica. Tuttavia, è importante considerare che il caricabatterie è solo uno dei tanti dispositivi elettronici che quotidianamente lasciamo in standby nelle nostre case. TV, PC, monitor, forni a microonde, stampanti e molti altri apparecchi contribuiscono a un consumo energetico silente ma costante, che alla fine dell'anno può tradursi in una spesa non trascurabile. Secondo stime recenti, il consumo in standby degli apparecchi elettronici domestici può rappresentare fino al 10% della bolletta elettrica complessiva.
Per ridurre gli sprechi e risparmiare energia, è possibile adottare alcuni semplici accorgimenti. Innanzitutto, è consigliabile scollegare il caricabatterie dalla presa quando non è in uso. Un'altra soluzione utile è quella di utilizzare ciabatte multipresa dotate di interruttore, che consentono di spegnere contemporaneamente più dispositivi. In alternativa, si possono utilizzare prese smart con timer integrato, che programmano l'accensione e lo spegnimento automatico degli apparecchi. Infine, quando si acquista un nuovo caricabatterie, è bene optare per modelli ad alta efficienza energetica, certificati con il marchio Energy Star.
In conclusione, lasciare il caricabatterie attaccato alla presa tutta la notte non rappresenta un problema insormontabile per il portafoglio, ma è comunque un'abitudine che contribuisce allo spreco energetico. Adottando comportamenti più consapevoli e prestando attenzione ai consumi in standby degli altri dispositivi elettronici, è possibile ridurre l'impatto ambientale e risparmiare sulla bolletta elettrica.
Fonte: Tuttoandroid
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