Dopo ben 13 anni di sviluppo, Lunar Software, in collaborazione con Raw Fury, ha finalmente rilasciato Routine, un survival horror psicologico ambientato in un'inquietante stazione lunare. L'annuncio originale risale al lontano 2012, e l'attesa spasmodica dei fan è culminata con la pubblicazione di un nuovo trailer di gameplay che anticipa le atmosfere angoscianti e le sfide che attendono i giocatori.
Presentato per la prima volta alla Gamescom 2012, Routine si ispira ai classici romanzi di fantascienza degli anni '80. La trama si sviluppa attorno a un misterioso incidente avvenuto in una base lunare abbandonata. Il protagonista dovrà investigare l'accaduto, confrontandosi con una minaccia incombente e svelando i segreti celati tra le mura della stazione.
La critica specializzata ha accolto positivamente Routine, come dimostra il punteggio di 77/100 su Metacritic. Anche i primi acquirenti sembrano entusiasti, con il gioco che ha raccolto 355 recensioni su Steam nelle prime ore dal lancio, raggiungendo un indice di gradimento del 90%. I commenti positivi si concentrano soprattutto sulla grafica all'avanguardia, il sound design immersivo e l'atmosfera opprimente. Alcune critiche sono state mosse alla sceneggiatura, ritenuta da alcuni troppo derivativa e con un finale prevedibile.
La trama di Routine catapulta il giocatore in un futuro distopico, precisamente in una base lunare isolata. Vestendo i panni di un astronauta senza nome, il compito sarà quello di far luce sulla scomparsa dell'intero equipaggio. L'esplorazione della base si rivelerà presto un'esperienza terrificante, costellata di pericoli ignoti e presenze inquietanti. La peculiarità del gioco risiede nell'assenza di elementi tipici degli horror moderni, come heads-up display o barre di salute. L'immersione è totale e la sensazione di vulnerabilità costante.
L'atmosfera è resa palpabile grazie a un comparto sonoro di altissima qualità, con effetti ambientali realistici e una colonna sonora angosciante che contribuiscono a creare un'esperienza di gioco intensa e coinvolgente. La grafica, pur non essendo fotorealistica, si distingue per uno stile retrò che richiama le produzioni sci-fi degli anni '80, omaggiando classici come Alien e 2001: Odissea nello spazio.
Uno degli aspetti più interessanti di Routine è la sua natura punitiva. La morte è permanente e non sono previsti checkpoint automatici. Ogni errore può costare caro e costringere il giocatore a ricominciare da capo. Questo elemento aumenta la tensione e rende ogni decisione cruciale. Il sistema di combattimento è rudimentale e incentrato sulla fuga e l'elusione dei nemici. L'obiettivo principale è sopravvivere, sfruttando l'ambiente circostante a proprio vantaggio.
Nonostante alcune critiche alla trama, Routine si conferma un'esperienza horror di indubbio valore, capace di riportare in auge le atmosfere cupe e claustrofobiche dei classici del genere. Un titolo consigliato agli amanti del survival horror che cercano una sfida impegnativa e un'immersione totale in un mondo alieno e ostile.
Ecco alcune citazioni di testate giornalistiche che evidenziano i punti di forza e di debolezza del gioco:
- PC Gamer: «Mostri spaventosi, ambientazioni suggestive e una storia che, purtroppo, si perde nello spazio profondo».
- Rock Paper Shotgun: «Routine è un horror fantascientifico ben realizzato. Avrei preferito un finale più elaborato, ma ho esaurito tutti gli aggettivi per descrivere il suono delle turbine e il formato VHS-C».
- Gamereactor: «Un'avventura incredibilmente atmosferica, dove ogni location sembra fondamentale per la progressione, avvicinandoti lentamente alla follia, ma forse anche alla verità. Routine potrebbe non scrivere un nuovo capitolo nella storia dell'horror, ma racconta una vecchia storia con stile».
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