Il convegno “Il gioco d’azzardo è di casa”, tenutosi giovedì 6 marzo presso Palazzo Leone da Perego, ha messo in luce temi critici relativi alla ludopatia, con un focus particolare sulle donne adulte, in particolare quelle non ancora oltre i cinquant’anni, che vivono sole e affrontano difficoltà lavorative o disoccupazione. Questi gruppi sono risultati essere tra le categorie più vulnerabili al rischio di sviluppare dipendenza dal gioco d’azzardo. L’evento è stato organizzato dalla Cooperativa Albatros in collaborazione con l’Amministrazione comunale e vari enti locali, impegnati nel percorso di prevenzione e gestione della ludopatia.
Gli interventi
In apertura dei lavori, Anna Pavan, assessore con delega al benessere e alla sicurezza sociale della città di Legnano, ha messo in evidenza la necessità di un’analisi approfondita del fenomeno nel contesto dell'area legnanese e castanese, con particolare attenzione all’impatto dei giochi online e all’esperienza della città di Rho. La mattinata ha visto un susseguirsi di interventi di esperti del settore. Anna Lamberti, responsabile del Servizio per la Promozione della Salute, e l’educatrice Serena Carraro hanno illustrato il “piano locale GAP” (Gioco d’Azzardo Patologico). Angela Fioroni, del Coordinamento Lombardo “Mettiamoci in gioco”, ha fornito spunti e riflessioni sul fenomeno del gioco d’azzardo nei territori citati. Claudia Luppi, dell'IFC-CNR, ha quindi analizzato il legame tra i consumi di gioco d'azzardo e la transizione digitale, evidenziando l’evoluzione del fenomeno nell’ambito del gioco online. Nicola Violante, assessore del comune di Rho, ha condiviso l’esperienza della sua città riguardo al gioco d’azzardo, sottolineando come la crescente diffusione di questo fenomeno abbia spinto le istituzioni locali a creare una rete di collaborazione per combattere le ludopatie e i relativi problemi sociali.
Questo sforzo mira a promuovere relazioni sociali che possano colmare il vuoto della solitudine, apportando benefici alle persone, alle famiglie e all'intera comunità. È stata quindi costituita una rete tra il comune, l’ASST Rhodense, le Forze dell’ordine, le scuole, le agenzie educative, i commercianti, i gruppi di anziani, i sindacati dei pensionati, le parrocchie, gli oratori e le cooperative sociali, unite nella lotta contro il fenomeno del gioco d'azzardo.
Cosa dicono i dati
Le statistiche parlano chiaro: nel 2023, la spesa complessiva per il gioco d'azzardo ha raggiunto i 150 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 136 miliardi del 2022, con tendenze di crescita confermate anche per il 2024. Nonostante il divieto per i minori di 18 anni, una delle fasce più a rischio è rappresentata dai giovani, che grazie alle piattaforme online riescono a eludere i controlli. La Dottoressa Lamberti ha rivelato che il 30% dei quindicenni ha scommesso almeno una volta, con una percentuale di problematicità del 1,34%.
I giovani
Recenti studi hanno rivelato che i giovani spesso subiscono comportamenti negativi da parte degli adulti, inclusi i nonni, che talvolta coinvolgono i propri nipoti nel gioco fin da piccoli. Inoltre, la “silver age” risulta gravemente colpita dalla ludopatia, con una preoccupante percentuale del 36% della popolazione lombarda che si definisce un giocatore abituale.
Come sottolineato in apertura, l’attenzione si sta gradualmente spostando, ma non solamente, sulla popolazione femminile over 40 disoccupata, dove il fenomeno della ludopatia sta assumendo proporzioni significative.