Prima di procedere
Nel mese di agosto, le autorità degli Stati Uniti hanno rivelato un accordo straordinario, ottenendo quasi il 10% delle azioni di Intel. Questo passo rappresenta una mossa strategica nel settore della tecnologia, poiché le partecipazioni sono di solito rare e significative. Successivamente, altre investitrici di peso come SoftBank, con un apporto finanziario di 2 miliardi di dollari, e Nvidia, con un investimento di 5 miliardi di dollari, hanno anch'esse fatto il loro ingresso nel capitale di Intel. Queste operazioni hanno avuto un impatto sostanziale sul valore delle azioni della società, che ha registrato un notevole aumento del 50% solo nel mese scorso.
Grazie a questi importanti sviluppi, la quota statunitense nel capitale di Intel ha raggiunto una valutazione di 16 miliardi di dollari. Quanto avvenuto ha suscitato interesse fino al punto che il fatto è stato condiviso tramite una dichiarazione dell'ufficio stampa della Casa Bianca, rappresentato da Caroline Leavitt, sui canali social ufficiali.
Nella giornata di ieri, le azioni di Intel hanno visto un ulteriore incremento del 3%, alimentato da indiscrezioni secondo cui AMD potrebbe iniziare ad affidarsi ai chip di produzione Intel. Nel mese di agosto, il governo degli Stati Uniti aveva acquistato un totale di 433,3 milioni di azioni Intel a un prezzo di 20,47 dollari per azione. Con la recente salita del valore di mercato a oltre 37 dollari, la quota governativa ha subito un notevole apprezzamento, passando da un valore iniziale di 8,9 miliardi a 16 miliardi di dollari.
Intel ha beneficiato direttamente del sostegno governativo ricevendo 2,2 miliardi di dollari in base al cosiddetto «CHIPS Act», che mira a potenziare l'industria manifatturiera di semiconduttori su suolo americano. Questo fondo contribuirà alla copertura dell'acquisto delle azioni. Ulteriori 5,7 miliardi di dollari verranno trasferiti come parte dell'accordo, rafforzando ulteriormente Intel in un momento cruciale per la sua competitività globale.
Inoltre, Intel è in procinto di ottenere 3,2 miliardi di dollari attraverso un programma di sovvenzioni dedicato alla produzione di chip per uso difensivo, dimostrando l'importanza strategica di tali tecnologie per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Da una prospettiva governativa, l'investimento di agosto si è rivelato alquanto vantaggioso alla luce dell'attuale crescita del mercato, anche se per Intel il prezzo pagato potrebbe non riflettere l'intero potenziale competitivo del produttore di chip.
Nonostante ci sia chi osserva che Intel potrebbe avere venduto a un prezzo inferiore al valore a lungo termine dell'azienda, la scelta di collaborare strettamente con le autorità statunitensi rappresenta una strategia che potrebbe avere significativi ritorni futuri. Anche se il prezzo delle azioni di Intel sembra sottovalutato nel contesto attuale, l'azienda si trova a trattare con un partner decisamente insolito e ben supportato, il che può portare a vantaggi sia sul breve che sul lungo periodo.
La rinnovata partnership tra Intel e gli Stati Uniti si presenta, quindi, come un tassello fondamentale nel mosaico tecnologico internazionale, mettendo in risalto l'importanza crescente degli investimenti pubblici nella tecnologia avanzata per il futuro economico e strategico del Paese.
