Nel corso di un fine settimana di controlli straordinari nel territorio del Verbano-Cusio-Ossola (Vco), la Polizia di Stato ha scoperto un esercizio pubblico a Verbania in cui erano presenti due apparecchi da gioco non conformi alla normativa vigente. L'operazione, condotta dagli agenti della Questura di Verbania, supportati da rinforzi del Reparto Prevenzione Crimine di Torino e della Polizia Stradale, ha portato a una sanzione amministrativa di ben 22mila euro per il titolare del locale.
I controlli, intensificati in vista delle festività natalizie, si sono concentrati sui principali centri cittadini, tra cui Verbania, Omegna e Domodossola. L'obiettivo era garantire una maggiore presenza delle forze dell'ordine e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, come l'utilizzo di apparecchi da gioco non regolari e la guida in stato di ebbrezza, con particolare attenzione alle cosiddette "stragi del sabato sera".
Nel dettaglio, i due apparecchi sequestrati nel locale di Verbania presentavano diverse irregolarità. Innanzitutto, non erano collegati alla rete telematica dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm), un requisito fondamentale per il monitoraggio e la gestione del prelievo erariale. Inoltre, erano privi del titolo autorizzativo rilasciato dall'Adm, che attesta la conformità dell'apparecchio alle norme di sicurezza e di funzionamento. Infine, gli apparecchi erano impostati sulla sola alea di rischio, ovvero sulla pura fortuna, anziché sull'abilità del giocatore, in violazione delle disposizioni che mirano a tutelare i consumatori e a prevenire forme di gioco patologico.
La sanzione amministrativa inflitta al titolare del locale ammonta a 11mila euro per ciascun apparecchio irregolare, per un totale di 22mila euro. Oltre alla sanzione pecuniaria, il titolare rischia anche la sospensione o la revoca della licenza per l'esercizio dell'attività.
L'operazione della Polizia di Stato rientra in un più ampio piano di controllo del territorio finalizzato a contrastare l'illegalità nel settore dei giochi e delle scommesse. Un settore, questo, particolarmente esposto al rischio di infiltrazioni criminali e di riciclaggio di denaro sporco, come evidenziato da numerose inchieste giudiziarie degli ultimi anni.
Secondo i dati più recenti dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in Italia sono presenti circa 300mila apparecchi da gioco (slot machine e videolottery), distribuiti in oltre 70mila esercizi pubblici, tra bar, tabaccherie, sale giochi e sale scommesse. Il volume d'affari generato dal settore è stimato in oltre 100 miliardi di euro all'anno, con un gettito erariale di circa 15 miliardi di euro.
La diffusione del gioco d'azzardo, tuttavia, comporta anche una serie di rischi sociali, come la dipendenza patologica (ludopatia), l'indebitamento, la criminalità e il disagio familiare. Per questo motivo, il legislatore ha introdotto una serie di misure per contrastare il gioco problematico, come la limitazione degli orari di apertura delle sale giochi, l'obbligo di esporre cartelli informativi sui rischi del gioco e l'introduzione di programmi di prevenzione e cura della ludopatia.
I controlli della Polizia di Stato nel Verbano-Cusio-Ossola hanno coinvolto oltre 10 locali, tra bar, sale giochi e sale scommesse, e hanno portato all'identificazione di oltre 300 persone, di cui almeno 50 con precedenti di polizia. Un segnale, questo, dell'importanza di mantenere alta l'attenzione e di intensificare i controlli per garantire la sicurezza e la legalità nel territorio.
L'operazione di Verbania è un chiaro esempio dell'impegno delle forze dell'ordine nel contrasto all'illegalità e nella tutela dei cittadini. Un impegno che si concretizza non solo attraverso i controlli e le sanzioni, ma anche attraverso la sensibilizzazione e la prevenzione, con l'obiettivo di promuovere un gioco responsabile e consapevole.
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