Cinzia Zanotti, un nome che risuona forte nel mondo del basket femminile e che ha recentemente fatto notizia per un'offerta storica. Zanotti, a 61 anni, è stata contattata da Mauro Ferrari, amministratore delegato della Germani Brescia, per allenare la squadra maschile, fresca di approdo alla sua prima finale scudetto. Questa proposta, se accettata, avrebbe fatto di lei la prima donna in Europa a sedere su una panchina di un club di Serie A maschile. Tuttavia, la risposta di Zanotti, un cortese "No, grazie", ha suscitato clamore mediatico e acceso un dibattito mai visto prima.
Zanotti non è solo un'allenatrice di successo; è una vera leggenda del basket. Un passato da tiratrice micidiale, con 113 presenze in Nazionale e un record di 40 punti in una singola partita di Serie A, l'ha trasformata in una figura di spicco. Oggi, guida con passione il Geas Sesto San Giovanni femminile, continuando a formare generazioni di grandi professioniste.
La telefonata di Ferrari sarebbe potuta essere un punto di svolta per aprire un dialogo tra il basket maschile e femminile, mondi che, secondo Zanotti, dovrebbero comunicare maggiormente. "La pallacanestro è una sola", afferma Zanotti, sottolineando che le differenze di fisicità, atletismo e velocità non dovrebbero essere una barriera alla collaborazione e all'interscambio.
La decisione di rinunciare a questa opportunità storica è stata ben ponderata. "Ci sono differenze tra i due mondi", spiega Zanotti, evidenziando che non aveva mai lavorato nel maschile e che la tempistica non le sembrava appropriata. Questa scelta, sebbene accolta con delusione da molti sostenitori, è stata basata sulla sua convinzione di non dover dimostrare nulla e di non voler accettare solo per "dimostrare qualcosa".
Nonostante le critiche sui social, che non ha esitato a definire espressioni di "cattiverie gratuite, maschilismo, ignoranza", Zanotti si è concentrata sui tanti messaggi di stima ricevuti, tra cui quello di Ettore Messina, che ha particolarmente apprezzato.
Nel frattempo, la nostra nazionale femminile sta vivendo un momento di entusiasmo con l'azzurra Cecilia Zandalasini, una delle stelle del basket italiano formato proprio da Zanotti al Geas. "Le azzurre hanno dimostrato di essere una squadra unita e consapevole", afferma orgogliosamente Zanotti, sperando che il successo della nazionale incoraggi ulteriormente il movimento femminile.
In definitiva, la scelta di Cinzia Zanotti di rifiutare la proposta della Germani Brescia non è un semplice "no". È un forte messaggio di autonomia e professionalità in un contesto in cui le donne devono spesso lottare per ottenere il riconoscimento che meritano, offrendo al contempo uno spunto di riflessione per un futuro di maggiore integrazione tra i mondi del basket maschile e femminile.