Prima di procedere
La stagione della Fiorentina è a dir poco disastrosa. La squadra si trova all'ultimo posto in classifica, con soli 6 punti conquistati in 14 partite di Serie A, frutto di 6 pareggi e ben 8 sconfitte. Un rendimento che ha spinto la società a esonerare Stefano Pioli a inizio novembre, affidando la panchina a Paolo Vanoli, ma senza ottenere l'effetto sperato: la prima vittoria in campionato ancora non è arrivata.
La frustrazione dei tifosi è palpabile e, nelle ultime ore, ha raggiunto livelli inaspettati. Molti sostenitori viola hanno invaso i profili social di Mohamed Salah, l'attaccante egiziano attualmente in forza al Liverpool, implorandolo di tornare a Firenze per aiutare la squadra a risollevarsi da questa situazione critica. Un gesto dettato più dalla disperazione che da una reale possibilità, alimentato anche dalle recenti dichiarazioni dello stesso Salah.
Dopo il pareggio contro il Leeds, Salah ha rilasciato dichiarazioni che hanno fatto scalpore: "Ho sempre avuto un buon rapporto con l'allenatore, ma all'improvviso non c'è più alcun rapporto. Non so perché, ma sembra che qualcuno non mi voglia più nel club. Mi sento come se mi avessero gettato sotto un autobus. Ho fatto tanto per questo club, e ora mi ritrovo a dovermi difendere da solo davanti a media e tifosi. Se fossi altrove, la società proteggerebbe il suo miglior giocatore. Qui invece sembra che io sia diventato il problema". Parole forti che lasciano intendere un malessere profondo all'interno del club inglese.
Salah ha poi aggiunto: "Ho ricevuto molte promesse in estate, ma sono in panchina da tre partite. Non posso dire che siano state mantenute. Ho detto alla mia famiglia ‘Venite alla partita contro il Brighton', non so se giocherò o meno, ma cercherò di godermela perché non so cosa succederà dopo". Queste dichiarazioni hanno riacceso la speranza nei cuori dei tifosi fiorentini, che ricordano con affetto il breve ma intenso periodo in cui Salah ha vestito la maglia viola.
Era la stagione 2014-2015, quando Salah arrivò a Firenze in prestito dal Chelsea. In soli sei mesi, da febbraio a giugno 2015, l'egiziano conquistò i tifosi con le sue giocate, realizzando 9 gol e fornendo 4 assist in 26 presenze. Un'esperienza che rilanciò la sua carriera dopo un periodo difficile al Chelsea, e che lo consacrò come uno dei talenti più promettenti del calcio mondiale. La parentesi fiorentina, seppur breve, rimane un ricordo indelebile per molti tifosi.
La situazione attuale della Fiorentina è però molto delicata. La sconfitta contro il Sassuolo ha acuito le tensioni già presenti nell'ambiente. Il malumore non riguarda solo i risultati sportivi, ma rischia di trasformarsi in un clima tossico che va oltre il campo da gioco. Sui social network, infatti, si sono verificati episodi inquietanti, con messaggi minatori rivolti non solo ai giocatori, ma anche alle loro famiglie. Le compagne e le mogli di alcuni calciatori della Fiorentina hanno denunciato pubblicamente di aver ricevuto minacce sui propri profili social, un segnale allarmante di come la passione sportiva possa degenerare in comportamenti inaccettabili.
Mentre il calciomercato invernale si avvicina, la Fiorentina è chiamata a trovare soluzioni per rinforzare la squadra e cercare di invertire la rotta. L'obiettivo primario è quello di trovare un attaccante in grado di garantire gol e concretezza, per risollevare un attacco che si è dimostrato sterile e poco incisivo. Allo stesso tempo, sarà fondamentale intervenire anche a livello psicologico, per ricompattare il gruppo e creare un ambiente sereno e positivo, in grado di affrontare le difficoltà con la giusta mentalità. Il ritorno di Salah rimane un sogno irrealizzabile, ma la Fiorentina deve trovare altre vie per uscire da questo momento buio e ritrovare la fiducia dei propri tifosi.
