Gravina (FIGC): “Prevenzione e sostegno contro la ludopatia, non pregiudizi”

Gravina (FIGC): “Prevenzione e sostegno contro la ludopatia, non pregiudizi”

Dopo gli ultimi scandali nel calcio e nelle scommesse

In un discorso incisivo, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha affrontato con saggezza i recenti scandali legati alle scommesse, sottolineando l'importanza di un approccio basato sulla comprensione anziché sul giudizio. "Di fronte a tali fenomeni, non serve giudicare ma comprendere, promuovendo prevenzione, educazione e sostegno," ha dichiarato. Gravina ha evidenziato la necessità di una società vigile e protettiva, che indirizzi i tesserati verso un percorso di riabilitazione piuttosto che emarginarli.

La FIGC ha manifestato la propria responsabilità sociale ed educativa, implementando progetti dedicati a supportare i giovani coinvolti in problematiche di ludopatia. Gravina ha enfatizzato che "nessun tesserato può essere lasciato da solo". 

L'impegno della Federcalcio

Sebbene le recenti indagini non abbiano rivelato manipolazioni nei risultati, i comportamenti osservati riflettono una seria deriva sociale che deve essere affrontata. Rispondendo ai fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo, la FIGC si è impegnata a rafforzare le proprie misure preventive già attive, specialmente tra le squadre giovanili. L'organizzazione intende ampliare l'integrazione di psicologi esperti e coinvolgere l'intero ecosistema calcistico in un'approfondita analisi delle dipendenze comportamentali. 

Terapie e gruppi di sostegno

L’inclusione di terapie, gruppi di sostegno e percorsi personalizzati mira a potenziare l’autostima dei tesserati e la loro gestione dello stress. Gravina ha concluso che "di fronte alla solitudine della dipendenza, la vera vittoria risiede nel trovare il coraggio di chiedere aiuto, poiché nessuna dipendenza è più forte della volontà di rinascere".

Fonte: agimeg.it

Pubblicato Giovedì, 17 Aprile 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Venerdì, 02 Maggio 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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