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L'Italia ha introdotto l'Imposta sui Servizi Digitali (ISD) con l'articolo 1 della legge n. 145 del 30 dicembre 2018, e questa è stata modificata successivamente dalla legge n. 160 del 27 dicembre 2019. Viene fissata una cornice normativa dettagliata per regolare la tassazione sui servizi digitali, che viene ulteriormente specificata nel Provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 15 gennaio 2021. Le chiarificazioni operative sono state fornite dalla Circolare del 23 marzo 2021 n. 3/E.
L'ambito di applicazione dell'imposta si basa su due criteri principali: la gestione di attività d'impresa e il superamento di specifiche soglie dimensionali. Secondo la normativa, per essere soggetto all'imposta, l'impresa deve registrare determinate soglie di ricavi sia a livello globale che nazionali. Queste soglie sono dettagliate nel comma 36, articolo 1 della legge di bilancio del 2019.
La base imponibile dell'imposta è formata dai ricavi generati dai servizi digitali definiti nel comma 37, articolo 1. In particolare, le interfacce digitali multilaterali giuocano un ruolo cruciale: si parla di software e piattaforme online che consentono l'interazione tra utenti, favorendo la fornitura di beni e servizi.
Le soglie dimensionali richiedono un attento audit: l'impresa deve dimostrare un significativo volume d'affari, sia a livello complessivo che specifico per i servizi digitali nel territorio italiano. Questo impegno è fondamentale per confermare il superamento delle due soglie dimensionali stabilite.
Nel settore delle scommesse e dei giochi online, emerge una questione peculiare: i ricavi lordi devono essere considerati al netto dei bonus e delle vincite. Questo calcolo influisce sulla determinazione della base imponibile, come chiarito nei punti successivi del Provvedimento e nella Circolare.
Per le piattaforme che fungono da intermediari nei giochi d'azzardo, la base imponibile si concentra sulle commissioni trattenute, piuttosto che sulle somme scommesse. La Circolare precisa che giocate e scommesse sono escluse dalla base imponibile se non comportano ricavi per la piattaforma.
Nel caso dei bonus, emerge che la loro emissione non genera un corrispettivo diretto e pertanto non concorrono alla definizione della commissione per l'intermediario. In questo contesto, i bonus devono essere sottratti dal montante delle giocate per calcolare la corretta base imponibile dell'ISD.
La regolamentazione dell'ISD rappresenta un passo significativo nel quadro fiscale digitale italiano, influenzando pesantemente le piattaforme che operano su vasta scala. Un'adeguata comprensione delle norme è essenziale per le imprese che mirano a conformarsi alla legge e a ottimizzare la loro fiscalità nell'ambito del dinamico settore dei servizi digitali.
