Amazon salda il conto con il Fisco italiano: maxi-multa da 723 milioni di euro

Il colosso dell'e-commerce chiude la lunga indagine per presunta evasione IVA con un accordo milionario con l'Agenzia delle Entrate

Amazon salda il conto con il Fisco italiano: maxi-multa da 723 milioni di euro

Amazon ha raggiunto un accordo con l'Agenzia delle Entrate italiana, ponendo fine a una lunga indagine per presunta evasione dell'IVA legata alle vendite online di operatori extraeuropei sulla sua piattaforma. L'accordo, formalizzato il 10 Dicembre 2025, prevede un esborso complessivo di 723 milioni di euro. Di questi, 511 milioni sono stati versati immediatamente, mentre i restanti 212 milioni erano già stati corrisposti da Amazon Logistica e Amazon Italia Transport.

Questa transazione segna la conclusione della parte fiscale di un'inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Entrate, sotto il coordinamento della procura di Milano. Le verifiche si sono concentrate sul presunto mancato versamento dell'IVA sulle vendite effettuate in Italia tra il 2019 e il 2021 da venditori extra-UE, per la maggior parte (circa il 70%) operatori cinesi, che utilizzavano il marketplace di Amazon per raggiungere i consumatori italiani.

L'importo concordato, pur essendo considerevole, è inferiore ai quasi 3 miliardi di euro inizialmente contestati, cifra che comprendeva imposte, interessi e sanzioni. Nonostante ciò, l'accordo consente al gruppo di chiudere una delle questioni fiscali più rilevanti degli ultimi anni nel settore dell'e-commerce europeo. L'indagine era stata condotta dal pm Elio Ramondini, che aveva qualificato la posizione di Amazon come "dichiarazione fraudolenta". Nel mirino degli inquirenti era finito il meccanismo di funzionamento dell'algoritmo predittivo della piattaforma, analizzato anche grazie alle capacità di calcolo dei sistemi Sogei, e la presunta mancanza di vigilanza sul rispetto degli obblighi fiscali da parte dei venditori extraeuropei.

Secondo l'accusa, il colosso di Seattle avrebbe contribuito all'evasione non fornendo all'Agenzia delle Entrate i dati necessari per identificare in modo preciso i soggetti responsabili del versamento dell'Iva al 22%. In sostanza, secondo la procura, Amazon avrebbe reso più difficile il tracciamento degli operatori esteri, permettendo loro di operare sul marketplace senza adempiere ai requisiti fiscali previsti dalla normativa italiana. Con il pagamento dei 723 milioni di euro, però, il colosso dell'e-commerce archivia definitivamente la parte fiscale del procedimento.

La posizione di Amazon in merito alla questione è stata resa nota attraverso un comunicato: "Abbiamo raggiunto un accordo con l'Agenzia delle Entrate e rimaniamo concentrati nell'offrire un'esperienza di acquisto eccellente ai nostri clienti in Italia. Questo accordo riflette il nostro impegno a collaborare in modo costruttivo con le autorità italiane. Ci difenderemo con determinazione rispetto all’eventuale procedimento penale, che riteniamo infondato. Siamo tra i primi 50 contribuenti in Italia e uno dei maggiori investitori esteri nel Paese. Negli ultimi 15 anni abbiamo investito oltre 25 miliardi di euro in Italia, dove impieghiamo direttamente più di 19.000 persone. Contesti normativi imprevedibili, sanzioni sproporzionate e procedimenti legali prolungati incidono sull'attrattività dell'Italia come destinazione di investimento".

Amazon ha inoltre sottolineato che, nonostante l’accordo raggiunto con l’Agenzia delle Entrate, l’azienda resta in disaccordo con le premesse dell’indagine e ribadisce di impegnarsi a rispettare tutte le normative fiscali vigenti, presentando dichiarazioni puntuali e accurate in ogni paese in cui opera. La società afferma di seguire scrupolosamente la legislazione fiscale italiana e di sostenere la compliance IVA delle aziende indipendenti che vendono sulla piattaforma attraverso informazioni, formazione e strumenti dedicati.

Il colosso dell'e-commerce ha poi aggiunto di collaborare attivamente con le autorità fiscali e di avere procedure definite per esaminare gli account dei partner in caso di informazioni attendibili su eventuali irregolarità IVA, con la possibilità di sospendere o rimuovere il venditore in conformità alle proprie Policy di Conformità Fiscale. A partire da luglio 2021, Amazon ha aderito al regime europeo dello IOSS per raccogliere e versare direttamente l’IVA dei venditori terzi, e nel 2024 il proprio contributo fiscale complessivo in Italia ha superato 1,7 miliardi di euro, accompagnato da investimenti per oltre 4 miliardi e dal supporto alla crescita di più di 20.000 PMI italiane attive su Amazon.it.

Questo accordo segna un punto di svolta nelle relazioni tra Amazon e il fisco italiano, e potrebbe avere implicazioni significative per il futuro dell'e-commerce in Europa. La vicenda solleva interrogativi sull'adeguatezza delle normative fiscali attuali per affrontare le sfide poste dall'economia digitale e dalla globalizzazione del commercio online. Resta da vedere se questo accordo porterà a una maggiore collaborazione tra le autorità fiscali e le piattaforme di e-commerce per garantire una maggiore trasparenza e conformità fiscale nel settore.

Pubblicato Giovedì, 11 Dicembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 11 Dicembre 2025

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